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Nicolas Sarkozy
Nel cosiddetto "caso delle intercettazioni", l’ex presidente neogollista Nicolas Sarkozy era stato condannato nel marzo 2021 (in primo grado) e nel maggio 2023 (appello), prima della conferma in Cassazione, lo scorso 18 dicembre, con una definitiva pena di 3 anni, di cui uno senza condizionale. Una condanna per corruzione e traffico d’influenza.
Proprio per questo, per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica nel caso di un ex presidente, l’ex asso del centrodestra è stato convocato oggi per indossare un braccialetto elettronico da portare, in teoria, proprio per un anno. Ma per ragioni d’età, avendo Sarkozy compiuto i 70 anni a fine gennaio, l’ex presidente dovrebbe essere in grado di chiedere uno sconto o sospensione di pena.
Su questi punti, nelle ultime ore, i suoi legali hanno rifiutato di pronunciare qualsiasi commento. Per difendere il proprio onore, l’ex leader neogollista ha dichiarato di voler portare il caso presso la Corte internazionale dei diritti dell’Uomo, anche se questo dovesse costare una condanna della Francia.
In termini di libertà di movimento, Sarkozy potrà lasciare il proprio domicilio nel corso della giornata, a partire dalle 8 del mattino, ma dovendo rincasare la sera, secondo i giorni, prima delle 20, o delle 21.30.
Il "caso delle intercettazioni" riguarda un patto di corruzione stretto da Sarkozy con uno dei suoi ex legali e con un alto magistrato della Cassazione, Gilbert Azibert, allo scopo di recuperare delle agende che erano state sequestrate all’ex presidente nel quadro di altre indagini.
Inoltre, per l’ex capo dell’Eliseo, i guai giudiziari non sono affatto terminati, per via di diversi dossier aperti. Attualmente, in particolare, è in corso il procedimento per i presunti fondi neri libici che avrebbero finanziato nell’ombra la campagna presidenziale neogollista vittoriosa del 2007.