mercoledì 19 marzo 2025
Imamoglu fermato per presunta corruzione e legami con il Pkk. È il principale oppositore di Erdogan. Il governo vieta manifestazioni di piazza, la Borsa di Istanbul crolla in apertura
Il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu

Il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu - Ansa

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Il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, secondo molti la promessa della politica turca e il prossimo sfidante di Recep Tayyip Erdogan, è stato arrestato questa mattina con l’accusa di corruzione e di legami con i curdi del Pkk. Con lui sono finiti in manette altri 100 fra burocrati e suoi collaboratori, arrestati nelle stesse ore, in quella che appare come un’operazione sincronizzata e preparata da tempo. Stando a quanto riporta il quotidiano Hurriyet, il primo cittadino è stato portato in caserma questa mattina, mentre le vie principali della città venivano transennate per evitare manifestazioni spontanee, soprattutto a Fatih, la zona dove si trova la sede del Comune. La sua casa di Istanbul è stata prima perquisita. Il prefetto ha anche disposto il diviato di organizzare cortei per quattro giorni. I reati ascritti a Imamoglu rilsagono al periodo in cui era sindaco del quartiere di Beylikdüzü e riguarderebbero irregolarità negli appalti e giri di tangenti.

Secondo l'emittente Ntv, Imamoglu è stato tratto in arresto «nell'ambito di un'indagine su corruzione e terrorismo avviata nella municipalità metropolitana di Istanbul», indagine che avrebbe coinvolto un centinaio di persone oltre il sindaco. «La procura - ha spiegato Ntv - sta conducendo due indagini distinte». Secondo un filone d'indagine «Imamoglu e altri imputati sono accusati di aver agito congiuntamente con il Pkk e di aver collocato membri del Pkk in posti chiave». Una seconda indagine starebbe invece accertando casi di corruzione e tangenti.
Domenica avrebbe dovuto partecipare alle primarie del Chp, il Partito repubblicano in cui milita da anni e principale formazione dell’opposizione, per poter venire ufficialmente nominato sfidante di Erdogan alle prossime elezioni presidenziali.

Classe 1971, Ekrem Imamoglu è al suo secondo mandato da sindaco, dopo aver stravinto le amministrative dello scorso anno, dando al candidato dell’Akp, il Partito islamico del presidente Erdogan 10 punti di stacco. Il campanello di allarme era suonato ieri, quando il suo diploma di laurea era stato invalidato. Il possesso della laurea è un titolo obbligatorio per poter correre per la presidenza della Repubblica. La magistratura turca, adesso, potrebbe metterlo fuori gioco per più tempo in quella che sembra una vendetta del presidente.

Oltre ad aver vietato le manifestazioni, nel Paese è scattato l’accesso limitato a molte piattaforme di social media, soprattutto X, Youtube, Instagram e Tiktok. La Turchia dovrebbe votare il nuovo capo di Stato nel 2028. Dalle manovre delle ultime settimane, fra cui l’accordo con i curdi, sembrerebbe che Erdogan stia cercando di cambiare la costituzione per potersi fare rieleggere. A quel punto, probabilmente, si andrà al voto prima.





Secondo l'emittente Ntv, Imamoglu è stato tratto in arresto «nell'ambito di un'indagine su corruzione e terrorismo avviata nella municipalità metropolitana di Istanbul», indagine che avrebbe coinvolto un centinaio di persone oltre il sindaco. «La procura - ha spiegato Ntv - sta conducendo due indagini distinte». Secondo un filone d'indagine «Imamoglu e altri imputati sono accusati di aver agito congiuntamente con il Pkk e di aver collocato membri del Pkk in posti chiave». Una seconda indagine starebbe invece accertando casi di corruzione e tangenti.


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