
Alcuni viaggiatori, bloccati dal blackout in Spagna, hanno passato la notte alla stazione di Cordoba - Ansa
Ripristinata sin dalle sei del mattino il 99% della fornitura elettrica , la Spagna è progressivamente rientrata nella normalità. Applausi e grida di gioia nella notte nei quartieri delle città spagnole hanno salutato il ritorno della luce. Ma, per quello che è senza dubbio il più grande blackout elettrico degli ultimi 20 anni in Europa, resta ancora il mistero sulle cause.
La «forte oscillazione» denunciata a blackout ancora in corso da Red Electrica, è stata meglio definita: quando la Penisola Iberica alle 12 e 33 minuti è finita al buio, nel brevissimo spazio di 5 secondi si sono registrati due interruzioni nella generazione di corrente. Questo ha causato un calo di tensione di 15 gigawatt, vale a dire il 60% dell’energia che normalmente passa nella rete elettrica spagnola: questo il «collasso totale» che aveva portato alla disconnessione della Spagna dal sistema francese e di conseguenza di tutta l'Unione Europea.
«Possiamo escludere un incidente di cyber sicurezza» ha dichiarato il direttore di Red Electrica, Eduardo Prieto. Fatte le dovute verifiche, «non c’è stato alcun tipo di incursione nei sistemi di controllo che possa aver provocato l’incidente» ha aggiunto il responsabile della Rete elettrica spagnola.
Si stanno analizzando le due disconnessioni: «Bisognerà verificare le cause, analizzare la potenza, l'ubicazione, le condizioni in cui si è prodotta la disconnessione», ha aggiunto Prieto che non ha voluto fare «speculazioni» sul luogo da dove si è prodotta l'interruzione della generazione di energia. In precedenza l’Agenzia spagnola statale di Meteorologia (Amet), con una nota, aveva escluso qualsiasi «fenomeno meteorologico o atmosferico anomalo», come anche «variazioni brusche delle temperature» smentendo l’ipotesi – avanzata dalla Rete Elettrica portoghese – di gravi oscillazioni di tensione causate da un fenomeno molto atipico.
Dopo una nuova convocazione del Consiglio nazionale della sicurezza, presieduto dal re Felipe VI, e una nuova riunione d’emergenza del Consiglio dei ministri, il premier Sanchez ha annunciato la «creazione di una commissione di inchiesta per un’analisi tecnica» da parte del Consiglio nazionale di sicurezza, che sarà coordinata dal ministero di Transizione ecologica. «Il governo chiederà conto delle responsabilità degli operatori privati» per il blackout, ha assicurato il premier. Una Commissione d’inchiesta è stata annunciata pure dal Portogallo, ma sarà attivata con il nuovo esecutivo dopo le elezioni del 18 maggio.
La Spagna è uno dei più grandi produttori europei di energie rinnovabili e il blackout ha scatenato un dibattito sulla possibilità che la volatilità delle forniture di energia solare o eolica, renda il sistema elettrico spagnolo più vulnerabile. Il direttore di Red Electrica ha precisato, però, che «è prematuro identificare le cause specifiche o le installazioni coinvolte se solari o altro». In attesa di una analisi di tutti i dati ha invitato a «non speculare basandosi su informazioni incomplete». Secondo alcuni tecnici il problema potrebbe esser quello del bilanciamento tra la quantità di energia immessa nella rete e quella consumata, con il blackout causato da una sovrapproduzione di energia rinnovabile.
L’intervento di Sanchez non ha evitato le aspre critiche del leader del partito popolare Alberto Nunez Feijoo secondo cui il governo si è dimostrato inadeguato e la Spagna ha dato una immagine «deplorevole».
Intanto la Spagna è quasi tornata alla normalità: dopo che lunedì più di 48mila passeggeri non sono giunti a destinazione – e molti hanno dovuto dormire in stazione – è ripresa la circolazione ferroviaria ma alcuni collegamenti sono ancora bloccati. Attive, con qualche ritardo, le metropolitane ma in 8 regioni, per precauzione, le scuole sono rimaste chiuse.
Il blackout, purtroppo, ha provocato indirettamente 5 vittime: un’anziana coppia di ottantenni con il figlio di 56 anni sono morti in Galizia intossicati dal monossido di carbonio di un generatore di energia utilizzato per mantenere attivo un respiratore come supporto vitale. Una donna di 46 anni ad Alzira (Valencia) è morta perché il respiratore che la teneva in vita si è fermato. Infine nel distretto di Carabanchel un incendio in una abitazione provocato da una candela ha ucciso una donna.