
Donald Trump alla Casa Bianca - Ansa
Il presidente americano Donald Trump ha firmato un divieto di viaggio negli Stati Uniti da 12 Paesi dopo un attacco sferrato da un uomo, che sarebbe entrato nel Paese illegalmente, a una manifestazione on Colorado a sostegno degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza. «Il recente attacco terroristico a Boulder, in Colorado - ha evidenziato gli estremi pericoli che l'ingresso di cittadini stranieri non adeguatamente controllati pone al nostro Paese», ha affermato Trump in un videomessaggio. Insomma, ha spiegato Trump, le nuove restrizioni, che colpiscono principalmente i paesi africani e asiatici, sono necessarie per rafforzare la sicurezza nazionale e combattere il terrorismo.
Altri cinque reietti
I Paesi interessati al divieto sono Afghanistan, Myanmar, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen. Secondo Trump, molti dei Paesi presenti nell'elenco hanno rifiutato di accettare il rimpatrio dei propri cittadini o hanno registrato tassi di superamento della scadenza del visto che l'amministrazione ha ritenuto "inaccettabili" e indicativi di "un palese disprezzo per le leggi sull'immigrazione degli Stati Uniti". Alcuni paesi nell'elenco, come Sudan, Yemen e Somalia, avrebbero misure di screening e controllo inadeguate, si legge nella nota. Altri sette Paesi sono stati soggetti a restrizioni di viaggio parziali, con programmi di visto sospesi, ma senza un divieto assoluto. Si tratta di Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela. L’altro bando riguarda invece le università. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il divieto di visto per gli studenti stranieri che frequentano Harvard, un'ulteriore escalation del suo conflitto con le istituzioni accademiche americane che accusa di promuovere idee di sinistra eccessivamente progressiste. Si tratta di ''una ritorsione'', ha reagito l'Università di Harvard.
No agli stranieri dall'ateneo
«Ho concluso che è necessario limitare l'ingresso ai cittadini stranieri che desiderano venire negli Stati Uniti per partecipare, esclusivamente o sostanzialmente, a un programma di studio presso l'Università di Harvard» ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti in una nota. «Si tratta dell'ennesima ritorsione illegale intrapresa dall'Amministrazione, in violazione dei diritti di Harvard sanciti dal Primo Emendamento. Harvard continuerà a proteggere i suoi studenti internazionali» ha dichiarato un portavoce di Harvard.
Il “muslim ban”
Nel primo mandato Trump aveva colpito invece i Paesi islamici. E per molti si tratterebbe della nuova versione del cosiddetto “travel ban” o “Muslim ban”, uno dei provvedimenti più noti e controversi del suo primo mandato (2017-2021). A gennaio del 2017 Trump aveva bloccato per 90 giorni gli ingressi negli Stati Uniti di persone provenienti da sette paesi a maggioranza islamica (Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen). La lista di paesi era poi stata estesa. La decisione aveva causato grosse proteste in tutto il paese ed era finita al centro di varie cause legali, arrivando fino alla Corte Suprema. Era infine stata eliminata dal suo successore, Joe Biden, poco dopo il suo insediamento.