martedì 14 maggio 2019
L'assalto notturno, condotto da uomini in uniforme, davanti quartier generale dell'esercito nella capitale. Tra i morti anche un ufficiale oltre a 5 civili. Il leader della giunta militare "condanna"
Attaccato sit-in dell'opposizione: sei morti a Khartum
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Sei persone, tra cui un ufficiale dell'esercito, sono morte in un attacco condotto nella notte contro il sit-in di protesta in corso davanti al quartier generale dell'esercito a Khartum. Lo hanno riferito questa mattina fonti mediche e militari, spiegando che gli assalitori indossavano uniformi dell'esercito e delle Forze di risposta rapida. L'attacco è stato condotto al termine di un incontro tra i rappresentanti dell'opposizione e della giunta militare per trovare un accordo sulla composizione del nuovo governo.

Gli assalitori hanno sparato contro i manifestanti riuniti in sit-in, che avevano deciso di ampliare l'area di copertura della manifestazione e di erigere barricate in Nile street e Republic Street a Khartum per aumentare la pressione sul Consiglio militare transitorio. In una nota diffusa nella notte, la Commissione dei medici del Sudan, che fa parte dell'Associazione dei professionisti sudanesi che guida la protesta, ha fatto sapere che cinque civili e un maggiore dell'esercito sudanese sono morti nell'attacco. Anche il portavoce del Consiglio militare transitorio, Shams al-Din Kabbashi, ha confermato il bilancio delle vittime, aggiungendo che altri tre soldati sono rimasti feriti.


Il capo del Consiglio militare transitorio del Sudan, Abdel Fattah al-Burhan, ha condannato con forza
l'attacco condotto nella notte contro il sit-in dei manifestanti in corso davanti al quartier generale dell'esercito a Khartoum. Citato dai media sudanesi, al-Burhan ha accusato i "circoli che cercano di
far deragliare l'accordo con le Forze per la libertà e il cambiamento". Al-Burhan ha quindi sottolineato il carattere pacifico della rivoluzione sudanese, affermando che "l'esercito è impegnato a proteggere i manifestanti. Arresteremo gli autori dell'assalto e li consegneremo alla giustizia".

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