martedì 6 dicembre 2011
​Festa macchiata dal sangue per gli sciiti afghani, colpiti da un triplice attentato nel giorno in cui celebravano l'Ashura. È stata una carneficina: almeno 58 persone sono morte (di cui 54 a Kabul), decine sono rimaste ferite.
Ultima chiamata per l'Afghanistan di Riccardo Redaelli
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Festa macchiata dal sangue per gli sciiti afghani, colpiti da un triplice attentato nel giorno in cui celebravano l'Ashura. È stata una carneficina: almeno 58 persone sono morte (di cui 54 a Kabul), decine sono rimaste ferite. E si tratta del primo attacco contro questa minoranza religiosa in Afghanistan dalla caduta del regime dei talebani. Due degli attentati sono stati portati a termine da kamikaze: prima a Kabul, dove l'attentatore, secondo testimoni, ha portato una borsa piena di esplosivo nel mezzo della folla all'esterno del santuario di Abu Fazal Abbas; pochi minuti più tardi, una bomba portata a bordo di una bicicletta è esplosa in una città a nord del Paese, Mazar-i-Sharif, dove sono morte altre 4 persone. Almeno 150 i feriti a Kabul, 17 quelli feriti vicino la principale moschea di Mazar. Per il terzo attentato, nella città di Kandahar, l'esplosivo era nascosto in una motocicletta parcheggiata che è esplosa, ma non ha ucciso nessuno; e la tragedia si è sfiorata per un soffio perché, a sentire il capo della polizia locale, nel mirino c'era una processione di flagellanti che scorreva nei pressi. Nessuno finora ha rivendicato gli attentati, ma gli attacchi-kamikaze in Afghanistan sono fatti dai talebani o dai gruppi collegati,come la rete Haqqani; e tra la folla di sopravvissuti, molti tra le lacrime e il sangue, urlavano imprecazioni contro i talebani e al-Qaeda. Pesantemente discriminati all'epoca talebana (quando l'Ashura non poteva essere celebrata in pubblico), gli sciiti - in gran parte di etnia 'hazarà, considerati eretici e al fondo della scala sociale - dalla caduta del regime in Afghanistan erano stati risparmiati dagli attacchi settari (una situazione ben diversa che nel vicino Pakistan, dove da decenni scorre il sangue negli scontri tra la maggioranza sunnita e la minoranza sciita). L'ondata di attentati, proprio nel giorno dell'Ashura (la festa più importante del calendario sciita, che consacra la rottura definitiva tra i due rami dell'Islam), segna probabilmente un'escalation nella violenza estremista. Lo ha notato anche il presidente Hamid Karzai, ancora in Germania: "È la prima volta che, in una giornata religiosa tanto importante in Afghanistan, avviene un episodio di terrorismo di tale orribile natura".A Kabul l'attentatore era tra gli stessi flagellanti all'esterno di una delle principali moschee sciite, ilsantuario di Abu Fazal Abbas, nel quartiere di Murad Khani, il principale quartiere sciita, lungo il fiume Kabul, nel cuore della città vecchia, vicino ai ministeri delle finanze e della difesa. Anche la moschea è rimasta danneggiata. L'ondata di attentati arriva il giorno dopo quello in cui la comunità internazionale si è impegnata, nella conferenza di Bonn sul futuro dell'Afghanistan, ad appoggiare finanziariamente il martoriato Paese anche dopo il ritiro delle truppe internazionali nel 2014.
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