Ora Trump caccia i senzatetto dalle strade: «Rinchiudeteli nelle comunità»
Un ordine esecutivo della Casa Bianca incoraggia i governi locali a togliere dalle strade chi non ha un tetto, portandolo in strutture per malati di mente o tossicodipendenti

Mentre il tasso di senzatetto è in costante aumento negli Stati Uniti dal 2017, Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che incoraggia gli Stati americani a rimuovere gli accampamenti itineranti e a rinchiudere, anche con la forza, i senza dimora in residenze per malati mentali o tossicodipendenti. Allo stesso tempo, l’Amministrazione Usa ha tagliato oltre un miliardo di dollari in sovvenzioni all’agenzia per i Servizi all’abuso di sostanze e alla salute mentale e proposto di tagliarne altre centinaia di milioni. È una serie di circostanze che preoccupa le associazioni per i senzatetto, già alle prese con oltre 770mila censiti come «persone che vivono in rifugi o all’aperto»: un record.
«Il presidente Usa sta cercando di spingere gli Stati a collocare più persone in istituti, anche in modo non volontario, e ha molta influenza per farlo, soprattutto tra quelli repubblicani – ha scritto la National Coalition for the Homeless –. Temiamo di tornare alle politiche di decenni fa, quando i senza tetto venivano ingiustamente trattenuti in manicomi per anni contro la loro volontà, senza ricevere il giusto tipo di trattamento o senza averne avuto bisogno fin dall’inizio».
Gli Stati americani stabiliscono i loro criteri per la gestione dei ricoveri involontari, ma il governo federale può esercitare molta pressione. Ad esempio, nell’ordine esecutivo si parla di dare priorità ai finanziamenti per i governi che reprimono il consumo di droga all’aperto e quello che viene chiamato «vagabondaggio». Il messaggio di Trump ha già trovato eco nelle 150 città, soprattutto in California e Florida, che nell’ultimo anno hanno approvato o rafforzato ordinanze che proibiscono di dormire all’aperto. Il tutto avviene dopo la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti dello scorso anno che ha reso legale per le amministrazioni locali punire i senza fissa dimora che non hanno un posto dove andare a dormire o farsi una doccia.
Ma l’ordine del capo della Casa Bianca è anche carico di un linguaggio che alimenta la paura. Nel suo ordine esecutivo, Trump ha affermato che «quasi due terzi dei senzatetto dichiarano di aver fatto uso di droghe pesanti nel corso della loro vita. Una percentuale altrettanto ampia di senzatetto ha dichiarato di soffrire di problemi di salute mentale e molti hanno precedenti per violenza».
Chi si adopera per i senzatetto sottolinea che in realtà la maggior parte di coloro che vivono per strada non crea problemi di ordine pubblico, né si scagliano contro i passanti. Sostengono invece che dietro circa la metà delle persone senza fissa dimora, soprattutto quelli con più di 50 anni, non c'è la droga o la malattia mentale, ma la povertà.
Uno studio pubblicato due anni fa dalla Los Angeles Homeless Services Authority ha rilevato infatti che quasi la metà dei senzatetto aveva 50 anni o più e dichiarava un reddito familiare mensile medio di 960 dollari (poco più di 800 euro). Altre ricerche della National Low Income Housing Coalition hanno dimostrato che, tra gli adulti over 40 che diventano senzatetto, la causa principale è una combinazione di povertà e alti costi abitativi. «Sono situazioni in cui loro, o i rispettivi coniugi, hanno perso il lavoro, si sono ammalati, hanno affrontato la fine del loro matrimonio o il lutto per la morte del partner o di un genitore», spiega l’indagine, che elenca anche una serie di interventi che hanno funzionato per ridurre il fenomeno degli homeless.
Ma niente di ciò che Trump propone – compresi molti tagli alla sanità pubblica – renderà possibile soddisfare i bisogni della crescente popolazione senza fissa dimora americana, che sono sempre più, tragicamente comuni.
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