La Corte Suprema ha tagliato i fondi agli abortisti di Planned Parenthood

Una "vittoria" per i repubblicani americani dopo che la Corte Suprema ha stabilito che gli Stati possono tagliare i finanziamenti Medicaid a Planned Parenthood, la più grande associazione per i diritti riproduttivi negli Stati Uniti.

Lo riportano i media americani. Il caso è stato intentato dal South Carolina sulla base che "nessun finanziamento pubblico dovrebbe essere destinato all'associazione anche se quei soldi non sono destinati agli aborti". Planned Parenthood ha replicato che i pazienti si rivolgono all'organizzazione non solo per le interruzioni di gravidanza ma anche per servizi come contraccezione e screening oncologici. In passato tentativi analoghi, da parte di organizzazioni pro life erano stati invece cassati dai giudici di Washington.

Il governatore dello Stato, il repubblicano Henry McMaster, ha affermato: "I contribuenti non dovrebbero essere costretti a sovvenzionare chi offre servizi per l'aborto che sono in diretta opposizione alle loro convinzioni". Il voto alla Corte Suprema è stato di 6 a 3, con i giudici liberali che hanno votato contro. La giudice Ketanji Brown Jackson, in particolare, ha descritto il caso come "una questione di diritti civili" e accusando il South Carolina di "aver violato il diritto dei beneficiari di Medicaid di scegliere i propri medici", ha scritto.
Dal 1976, la legge federale proibisce l'utilizzo dei fondi federali Medicaid per l'aborto, con limitate eccezioni per stupro, incesto e complicazioni che possono causare la morte della donna. Tuttavia, il programma rimborsa "qualsiasi fornitore medico qualificato" per servizi diversi dall'interruzione di gravidanza e in uno stato come il South Carolina che una carenza di medici di base, Planned Parenthood South Atlantic offre da tempo esami ai residenti a basso reddito, inclusi test fisici e screening per il cancro.

E in serata è arrivato anche il compiacimento della Casa Bianca. Il presidente appoggia la decisione della Corte Suprema che ha riconosciuto il diritto del South Carolina di non dare fondi alle organizzazioni sanitarie favorevoli all'aborto. "Il presidente - ha commentato la portavoce, rispondendo a una domanda dei giornalisti - ha sempre sostenuto che gli americani non dovrebbero essere costretti a violare la propria coscienza e la loro liberta' religiosa nel vedere le loro tasse finanziare aborti, e noi siamo felici che la Corte Suprema ha riconosciuto quella posizione".