Israele colpisce in Libano. Civili via da Gaza, protestano Onu e Oms

Tel Aviv ordina l'evacuazione di 1,1 milioni di persone: si teme per gli ospedalizzati. Hamas frena l'esodo e denuncia: 13 ostaggi uccisi nei raid. Abu Mazen a Blinken: non sia una seconda
October 12, 2023
Israele colpisce in Libano. Civili via da Gaza, protestano Onu e Oms
Ansa | Una famiglia lascia Gaza, diretta nel sud della Striscia, a bordo di un'auto danneggiata dai bombardamenti
Nel settimo giorno di guerra tra Israele e Hamas l'esercito israeliano ha colpito con l'artiglieria il territorio del Libano in risposta a un'esplosione alla barriera di sicurezza adiacente il kibbutz di Hanita, a 500 metri dal confine. Si teme un'infiltrazione di terroristi. Dal Libano sono risuonate minacciose le parole del numero due del partito armato filoiraniano Hezbollah, Naim Qassem. Parlando alla folla riunita per una manifestazione di sostegno ai palestinesi, vicino alla moschea Moujtdaba nella periferia sud di Beirut, ha detto: "Tutti aspettano di sapere cosa farà Hezbollah. Hezbollah conosce le sue responsabilità. Siamo pienamente preparati e monitoriamo gli sviluppi in ogni momento. Parteciperemo a questa operazione secondo i nostri piani e la nostra visione".
Oggi a Beirut il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha incontrato il premier Najib Miqati. Ha visto anche il numero uno di Hezbollah, Hasan Nasrallah.

L'ultimatum israeliano: via i civili da Gaza City. Protestano Onu e Oms

Stamani l'esercito israeliano ha ordinato "l'evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case" entro 24 ore e lo spostamento "nell'area a sud di Wadi Gaza". "Sarà permesso tornare a Gaza City solo quando verrà fatto un altro annuncio". Si tratta di 1,1 milioni di palestinesi, la metà della popolazione della Striscia. L'ordine di partire è stato diramato "con volantini, messaggi radio e telefonici e sul web". Migliaia sono partiti, anche a piedi. L'avvertimento potrebbe preludere all'offensiva via terra annunciata da giorni.
"Stiamo verificando le cifre" si è poi parzialmente corretto il portavoce militare Daniel Hagari, precisando che potrebbero essere necessarie "più di 24 ore": "Comprendiamo che l'evacuazione della popolazione richiederà tempo". Hagari ha fatto notare che in questi giorni anche molti israeliani hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni per spostarsi in località più sicure.
"Hamas usa deliberatamente edifici civili a scopo militare" ha denunciato il portavoce dell'esercito: i tetti delle case di Gaza sarebbero siti di lancio di droni ostili.
L'Onu ha chiesto la revoca dell'ultimatum, per motivi umanitari: un simile ordine rischia di "trasformare quella che è già una tragedia in una situazione di calamità" ha detto il portavoce del segretario generale, Stephane Dujarric. L'Organizzazione Mondiale della Sanità fa sapere di essere stata informata dalle autorità di Gaza che è impossibile evacuare i pazienti più gravi dagli ospedali: per loro "è una sentenza di morte" scrive l'Oms.
L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha definito "orrendo" l'ordine di evacuazione. "Ciò porterà solo a livelli di miseria senza precedenti e spingerà ulteriormente la popolazione di Gaza nell'abisso", ha detto il commissario Philippe Lazzarini. Più di 423.000 persone sono già state sfollate.
Medici Senza Frontiere (Msf) ha annunciato il trasferimento delle sue équipe mediche internazionali, denunciando che l'ultimatum "va contro ogni principio di umanità". "Msf sta cercando di aiutare il suo personale palestinese a trovare rifugio al Sud con le famiglie. Altri, in particolare il personale medico, rimarranno nel Nord per curare i malati e i feriti".

Hamas frena l'esodo. Missili sull'aeroporto di Tel Aviv

Hamas ha bollato come "falsa propaganda" l'ultimatum, intimando alla popolazione di non andarsene. "Hamas sta erigendo posti di blocco e barriere per impedire agli abitanti di lasciare Gaza City" denuncia il portavoce militare di Israele Danie Hagari. Alla domanda se Israele si asterrà dal colpire gli ospedali, Hagari ha risposto: "Faremo del nostro meglio per non colpire località sensibili. Ma in passato Hamas ha sfruttato ospedali, scuole e moschee come scudi per difendere le sue infrastrutture militari".
Come risposta Hamas ha lanciato almeno 150 razzi su Ashkelon, nel sud di Israele, in gran parte intercettati dall'Iron Dome sulla città. Le Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno detto di aver lanciato razzi contro l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Nel pomeriggio una selva di razzi ha colpito Rechovot e la zona dello stadio Bloomfiled a Tel Aviv. Non ci sarebbero vittime.

Raid sulla Striscia, 750 obiettivi colpiti in una notte

Proseguono anche i bombardamenti su Gaza. La notte scorsa le forze israeliane hanno colpito "750 obiettivi militari, tra cui tunnel sotterranei del terrore di Hamas, compound e postazioni militari, residenze di alti esponenti del terrorismo utilizzate come centri di comando militare, magazzini di stoccaggio delle armi, sale di comunicazione e hanno preso di mira alti esponenti del terrorismo" rende noto l'Aeronautica militare. Intensi raid anche sulla parte orientale di Khan Yunis, nel sud della Striscia.
Israele afferma di aver sganciato in sei giorni 6.000 bombe, per un peso di 4.000 tonnellate, sugli obiettivi di Hamas a Gaza, colpendo oltre 3.600 obiettivi. Il bilancio aggiornato delle vittime è 1.300 morti tra gli israeliani e 1.600 tra i palestinesi della Striscia, oltre a 36 in Cisgiordania e a Gerusalemme est.

13 ostaggi uccisi nei raid. Abu Mazen: non sia una seconda Nakba

Sul terreno della diplomazia, si cerca uno spiraglio per gli oltre 130 ostaggi nelle mani di Hamas. Tredici di loro, tra cui alcuni stranieri, sarebbero rimasti uccisi nei raid nelle ultime 24 ore: alcuni in due località nel nord della Striscia, altri a Gaza City e in altre aree.
Oggi il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, arrivato in Giordania da Israele, ha incontrato il re Abdallah II e il presidente palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), prima di trasferirsi in Qatar, che ha stretti rapporti con Gaza. Blinken ha detto che Hamas non rappresenta il popolo palestinese e ha ribadito "il legittimo diritto del popolo palestinese alla dignità, alla libertà, alla giustizia e all'autodeterminazione".
Il presidente palestinese ha ricordato a Blinken che "la sicurezza e la pace si ottengono riconoscendo al popolo palestinese i suoi diritti legittimi". E ha sottolineato la necessità di aprire corridoi umanitari a Gaza. Abu Mazen ha messo in guardia da una "seconda Nakba": questo termine richiama la "catastrofe" che i palestinesi affrontarono nel 1948, quando circa 760.000 palestinesi fuggirono o furono espulsi dalle loro case durante la guerra che coincise con la creazione dello Stato di Israele.
Il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh ha accusato lo Stato ebraico di commettere un "genocidio": "Il nostro popolo a Gaza sta subendo un genocidio, Gaza è diventata un'area disastrata", ha detto in una conferenza stampa a Ramallah.


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