I servizi segreti britannici hanno coperto una spia assassina nordirlandese

Il rapporto Kenova, appena pubblicato, ha confermato come il doppiogiochista Scappaticci lavorava per l'Ira e lo Stato britannico: ha torturato e ucciso decine di persone senza essere mai incrimin
March 7, 2024
I servizi segreti britannici hanno coperto una spia assassina nordirlandese
Epa/Neil Hall | Bogside, il quartiere di Derry che è stato uno dei centri del conflitto nordirlandese
Quattordici rapimenti e quindici omicidi, che avrebbero potuto essere evitati, e dei quali i servizi segreti britannici erano a conoscenza, senza che abbiano fatto nulla. È questo il risultato dell'inchiesta intitolata "Operazione Kenova" che è stata appena pubblicata. Responsabile di questi delitti era Freddie Scappaticci, discendente di immigrati italiani, un uomo di Belfast, il cui nome in codice era "Stakeknife", e che era il più importante agente segreto britannico dentro l'esercito repubblicano dell'Ira.
Scappaticci, che è morto l'anno scorso, faceva il doppio gioco, ovvero lavorava per l'Ira, i terroristi dell'Esercito repubblicano nordirlandese, facendo, nello stesso tempo, la spia per i servizi segreti britannici.
Proprio all'Ira sono stati attribuite oltre 1300 morti, durante i cosiddetti "Troubles", i trent'anni di conflitto nordirlandese, in una provincia, quella dell'Irlanda del nord, dove la pace venne raggiunta soltanto con la firma dell'"Accordo del Venerdi Santo", il 10 aprile 1998. Secondo il rapporto "Operazione Kenova" i servizi segreti britannici sapevano benissimo quando Scappaticci avrebbe colpito, rapendo o uccidendo qualcuno, ma chiudevano un occhio, senza intervenire e senza proteggere per tempo le vittime.
Il diretto interessato, "Stakeknife" Scappaticci, ha sempre negato ogni accusa ma il rapporto appena pubblicato indica lui come il centro di uno scandalo che potrebbe trasformarsi in una tempesta giudiziaria e politica che potrebbe risucchiare anche alti ufficiali, burocrati e politici, compresi alcuni ministri.

«Non c'è dubbio che il rapporto Kenova punta il dito accusatore sui leader dell'Ira, responsabili di molti crimini, grazie alla connivenza dei servizi segreti britannici, senza che i responsabili venissero incriminati. Anzi, lasciati, invece, liberi di colpire ancora», ha dichiarato il responsabile del rapporto Operazione Kenova Jon Boutcher, un ex capo di polizia. L'inchiesta è durata otto anni, è costata quasi 45 milioni di euro, è lunga 212 pagine ed è stata guidata da Boutcher che ha presentato i risultati, durante una conferenza stampa, insieme all'ex capo della polizia scozzese Iain Livingstone che l'ha sostituito lo scorso ottobre.
Boutcher ha chiesto, durante la conferenza stampa, al governo britannico e ai politici nordirlandesi di scusarsi con le famiglie delle vittime di Scappaticci Stakeknife ma il ministro per l'Irlanda del nord Chris Heaton-Harris ha dichiarato, in un comunicato, che non sarebbe giusto per il governo commentare i risultati dell'indagine fino a che sono ancora in corso cause civili ad esso collegate.
Almeno quindici famiglie di vittime di Scappaticci Stakeknife hanno, infatti, avviato cause giudiziarie. «Il governo britannico dovrebbe scusarsi con i parenti delle vittime di Scappaticci Stakeknife », ha dichiarato la premier nordirlandese Michelle O'Neill, dello "Sinn Fein", il partito repubblicano che è stata l'espressione politica dell'Ira.
Scappaticci Stakeknife faceva parte della "Nutting squad", una sezione dell'Ira, che aveva il compito di indagare membri e informatori dell'esercito repubblicano nordirlandese e di punire e uccidere quelli ritenuti colpevoli di sbagli o tradimenti. Il rapporto "Operazione Kenova" ha anche messo in luce la mancanza di una normativa, durante il conflitto nordirlandese, che regolasse adeguatamente l'uso di agenti che praticavano la tortura e commettevano omicidi.

La polizia nordirlandese ha risposto al rapporto dicendo, in una dichiarazione, che le mancanze riguardo alla gestione degli agenti segreti, da parte della polizia, sono state risolte con una ristrutturazione dei servizi segreti. Sempre secondo "Operazione Kenova", tra il 2019 e il 2022, oltre trenta individui, tra i quali paramilitari, ex poliziotti ed ex agenti segreti, dovrebbero essere incriminati ma il pubblico ministero britannico ha deciso, negli ultimi mesi, di non intervenire per la mancanza di prove adeguate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA