Expo Cina-Russia, "l'amicizia" tra i due Paesi si mette in vetrina

Circa 300 le aziende cinesi mobilitate, 27 quelle russe. Pechino è il partner commerciale numero uno di Mosca dal 2014. Ma si tratta di una relazione "sbilanciata"
July 10, 2025
Expo Cina-Russia, "l'amicizia" tra i due Paesi si mette in vetrina
ANSA | Xi Jinping e Vladimir Putin a Mosca lo scorso maggio
L’imperativo è “diversificare”. Esplorare nuove possibilità. Non restare allacciati alla “triade” energia, attività minerarie e risorse naturali. Perché una cosa è certa: l’abbraccio tra Russia e Cina è sempre più stretto. E tutto lascia pensare che sia destinato a esserlo sempre di più. La possibilità di attuare una strategia "alla Nixon al contrario" da parte dell'Occidente – un riavvicinamento con la Russia per sganciarla dalla Cina, la direzione che (apparentemente) voleva imboccare l’Amministrazione Trump – resta un miraggio inafferrabile. Un ulteriore tassello della strategia di partnership “senza limiti” tra Mosca e Pechino è stato l'Expo Cina-Russia, conclusosi a Ekaterinburg in Russia giovedì e giunto quest’anno alla nona edizione. Circa 300 le aziende cinesi mobilitate che, come riportato dal China Daily, hanno esposto prodotti in settori chiavi quali apparecchiature elettromeccaniche, agricoltura, sanità, economia digitale e nuove energie. Mosca ha risposto “schierando” 27 aziende.
“Le economie di Cina e Russia sono altamente complementari nelle loro strutture”, ha detto Xu Poling, ricercatore presso l'Accademia cinese delle scienze sociali di Pechino. A sua volta, Anastasia Likhacheva, preside della facoltà di economia mondiale e affari internazionali dell'Università russa HSE, si è detta convinta che le relazioni tra Russia e Cina abbiano “un ampio margine di crescita in numerosi settori”, oltre a quelli tradizionali.
La guerra in Ucraina ha segnato uno spartiacque: l’isolamento in cui è precipitata la Russia e le sanzioni imposte alla sua economia hanno spinto Mosca a cercare la “protezione” della Cina. I vantaggi sono stati reciproci. La Russia ha conquistato un mercato per le sue risorse energetiche e una fonte vitale di beni di consumo e tecnologia. Pechino, a sua volta, si è assicurata un accesso agevolato alle materie prime russe mentre lavora alla costruzione di un fronte più ampio per edificare un ordine internazionale “multipolare” (che non sia schiacciato dalla preminenza degli Stati Uniti).
Si tratta di una traiettoria duratura, testimoniata dalla lunga “amicizia” tra Xi Jinping e Vladimir Putin. Dal 2013, il presidente cinese si è recato in Russia undici volte (l’ultimo volta a maggio). Gli incontri con il “collega” russo si sono ripetuti a ritmo serrato: i due leader si sono visti oltre 40 volte. Come scrive il Center for European Policy Analysis, “anche se i due Paesi hanno orchestrato livelli di coordinamento senza precedenti attraverso il commercio di risorse energetiche, elettronica, prodotti chimici e componenti per i trasporti, il rapporto tra le due nazioni resta sbilanciato perché Mosca dipende più da Pechino di quanto Pechino non lo sia da Mosca”.
I dati testimoniano l’interdipendenza raggiunta dalle due economie. Il commercio tra i due Paesi ha registrato una crescita annua di quasi il 30% sia nel 2022, quando ha raggiunto i 190 miliardi di dollari, sia nel 2023, quando ha raggiunto i 240,11 miliardi di dollari. La crescita è però rallentata ad appena l'1,9% nel 2024.
La Cina rappresenta ora circa il 30% delle esportazioni russe, una percentuale rimasta stabile per due anni, e la Russia è salita al settimo posto tra i partner commerciali del gigante asiatico nel 2024, rispetto al 13esimo posto del 2020. Pechino è il partner commerciale numero uno di Mosca dal 2014, con la sua quota del commercio estero russo in aumento dall'11,3% nel 2014 al 33,8% nel 2024. Petrolio e gas sono cresciuti in modo più significativo nelle esportazioni russe verso la Cina, rappresentando ora circa il 75% del totale rispetto a una media pre-2022 del 60-65%.

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