Cop30, scontri tra manifestanti indigeni e forze dell'ordine
di Redazione
Dopo una serata di balli e canti, in decine hanno tentato di irrompere nel sito che ospita i lavori della Conferenza programmatica sul clima a Belem in Brasile
Martedì, decine di manifestanti indigeni si sono scontrati con le guardie di sicurezza durante la conferenza sul clima Cop30 a Belem, in Brasile, mentre cercavano di entrare. Gli indigeni stavano manifestando e ballando fuori dall'ingresso della Cop30 a Belem in serata, poi sono entrati nell'edificio dove le guardie di sicurezza li hanno fisicamente respinti. La calma è stata rapidamente ristabilita. La sicurezza ha quindi barricato gli ingressi con tavoli e mobili. Un giornalista dell'Afp ha visto un agente di polizia evacuato su una sedia a rotelle. La sicurezza è gestita dalle Nazioni Unite all'interno dell'area della Cop30 e dalle autorità locali all'esterno. Maria Clara, una manifestante dell'associazione Rede Sustentabilidade Bahia, ha dichiarato di voler sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione dei popoli indigeni. "Queste voci vengono ignorate", ha affermato.
Gli organizzatori della manifestazione hanno preso le distanze dagli incidenti. "Le azioni che hanno avuto luogo dopo l'evento non rientrano nella sua organizzazione", ha affermato l'organismo internazionale 350.org. La ministra brasiliana per i Popoli Indigeni, Sonia Guajajara, ha dichiarato la scorsa settimana in un'intervista all'Afp che il suo Paese voleva rendere l'evento sul clima "la migliore Cop in termini di partecipazione indigena". Il Paese più grande dell'America Latina conta 1,7 milioni di indigeni, che si riconoscono in 391 gruppi etnici che parlano 295 lingue, su una popolazione totale di oltre 200 milioni. Centinaia di loro, insieme a rappresentanti di altre regioni del Brasile e del mondo, hanno animato martedì l'inaugurazione del Villaggio Cop, un enorme accampamento con una capacità di 3mila persone nell'Università Federale del Parà, dove soggiorneranno. Indossando abiti tradizionali, esibendo colori sulla faccia e ornamenti di piume, i "parenti" - come si chiamano tra loro i diversi gruppi - hanno intrattenuto il pubblico prima della cerimonia di apertura con danze e canti. Molti di loro sono arrivati a Belem in barca, risalendo i fiumi amazzonici per diversi giorni. "Gli uomini bianchi devono rispettare la nostra foresta, le nostre terre, per non devastare il nostro territorio", ha affermato il capo Raoni del popolo Kayapò, principale leader indigeno del Brasile, arrivato su una sedia a rotelle e accolto come una star.
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