Condannato soffocato con l'azoto negli Stati Uniiti
di Redazione
L'orrore in Alabama: l'uso del gas per l'ipossia, come metodo per la pena capitale, è per l'Onu "crudele e disumano". Già 40 le esecuzioni da gennaio
L'orrore senza fine, nel Paese delle libertà. Un detenuto è stato messo a morte in Alabama, negli Stati Uniti: era stato condannato per l'omicidio di un uomo, bruciato vivo nel 1993 a causa di un debito di 200 dollari per droga. L'esecuzione è avvenuta tramite ipossia da azoto, pompando il gas in una maschera facciale che ha provocato il soffocamento del condannato.
L'uso dell'azoto come metodo per la pena capitale è stato denunciato dagli esperti delle Nazioni Unite come crudele e disumano. Il condannato, Anthony Boyd, 54 anni, si è sempre dichiarato innocente. Nel corso del processo, i pubblici ministeri hanno affermato che Boyd e altri tre uomini hanno rapito la vittima sotto la minaccia di una pistola perché, a quanto pare, non aveva pagato 200 dollari di cocaina, portandola poi in un campo da baseball legata con nastro adesivo, qui hanno cosparso l'uomo di benzina e appiccato il fuoco. Boyd è stato condannato principalmente sulla base della testimonianza di un coimputato, Quintay Cox, a cui è stata risparmiata la pena di morte. Si è trattato della 40 esecuzione negli Stati Uniti quest'anno, il numero più alto dal 2012, quando furono uccisi 43 detenuti.
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