Bufera su Trump per il licenziamento del direttore del Fbi. Rischia anche Spicer

James Comey aveva chiesto un "significativo aumento delle risorse" per l'indagine sul Russiagate. Putin: nessuna influenza sui rapporti. E ora è nel mirino anche il portavoce della Casa
May 9, 2017
Bufera su Trump per il licenziamento del direttore del Fbi. Rischia anche Spicer
Comey, il direttore del Fbi appena licenziato dal presidente Trump (Ansa)
Il licenziamento del direttore del Fbi, il cui mandato scadeva nel 2023, segna un’altra svolta nella presidenza Trump. Comey è venuto a saperlo dalla Tv mentre si trovava a Los Angeles per un evento di reclutamento. Anche la gran parte degli altri alti funzionari non sapeva nulla della decisione di Trump, che ha sollevato critiche non solo da parte dei democratici ma anche da parte di molti repubblicani. “Il tempismo di questo licenziamento è molto problematico”, ha ammesso il senatore repubblicano del Nebraska Ben Sasse. Oltre al Russiagate e alla presunta incapacità di Comey di gestire in modo più duro le indagini sull'emailgate di Hillary Clinton, Trump si sarebbe mosso anche per il mancato sostegno ricevuto da Comey alle sue accuse relative alle intercettazioni subite per ordine di Barack Obama, accuse peraltro mai provate.

Martedì pomeriggio, guardando la copertura televisiva sul licenziamento di Comey, Trump era deluso e frustrato perché nessuno stava prendendo le sue difese: invece di stare davanti alle telecamere a sostenere la cacciata del direttore del Fbi, i consiglieri del presidente si stavano attaccando l’un l’altro per non aver compreso la gravità della situazione prima che gli eventi esplodessero. “Mancanza di strategia comunicativa”, ammettono dalla Casa Bianca. In serata, approntato in tutta fretta un canovaccio, alcuni consiglieri sono stati quindi mandati in Tv per rovesciare la narrativa sul licenziamento di Comey e parlare di un semplice avvicendamento burocratico. Ma la decisione ha un solo precedente nella storia americana: nel 1993 Bill Clinton licenziò l'allora direttore Williams S. Sessions, nominato da Ronald Reagan.

La ricerca per un sostituto inizierà subito, anche se una lista di candidati ancora non sarebbe stata approntata. Intanto, mentre nel quartier generale del Fbi lo choc è ancora nell’aria, l’umore sarebbe molto più euforico in casa di Roger Stone, lobbysta e stratega repubblicano frequentemente citato nelle indagini sul Russiagate. Secondo Politico, nelle ultime settimane sarebbe stato proprio Stone a incoraggiare più volte nelle ultime settimane Trump a prendere la decisione di licenziare Comey. Emblematica, da questo punto di vista, l’immagine postata da Stone sul suo profilo Twitter: un Donald Trump risalente al periodo di The Apprentice con la sua frase-simbolo: “You’re fired”, “Sei licenziato”.

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