Atwood e l'America di Trump: «È la strage dei poveri»
di Redazione
La scrittrice canadese, autrice del best seller “Il racconto dell’ancella”, sul tycoon: sembra impegnato in un esperimento sociale darwinista. «Dobbiamo proteggere le istituzioni liberali»

Margaret Atwood, classe 1939, è una scrittrice canadese, laureata a Harvard, che si è fatta largo tra i grandi della letteratura internazionale con romanzi, poesie, racconti e storie per bambini. Nelle sue opere si fondono stili narrativi diversi come il gotico, il giallo, la fantascienza e il reportage giornalistico dando vita a personaggi che reinterpretano la storia e la società. Tra i suoi maggiori successi c’è “Il racconto dell’ancella” (1985) che descrive la distopica realtà di Gilead, un’America futuristica in cui le donne sono sottomesse allo Stato. Il libro, che ha ispirato una fortunata serie tv del 2017, è una critica ai regimi totalitari e patriarcali. Femminista, si batte anche per i diritti delle dei nativi canadesi e per l’ambiente. Più volte candidata al Premio Nobel per la letteratura, ha vinto il Booker Prize del 2000 con “L’assassino cieco”. Fra i suoi successi ci sono anche “L’altra Grace” (2008), “L’altro inizio” (2014), “Per ultimo il cuore” (2016). Vive a Toronto.
È impossibile osservare una protesta anti-Trump senza notare almeno una decina di cuffiette bianche, stile pellegrini puritani, o, per chi ha letto il libro o visto la serie, stile Racconto dell’ancella di Margaret Atwood. Attraverso al descrizione di futuri distopici, da 40 anni le opere dell’autrice canadese innescano dibattiti sulla giustizia sociale, i diritti delle donne e l’ambiente. Dal 2016, e ancora di più quest’anno, sono anche diventate un simbolo della resistenza alla visione della società promossa da Donald Trump, con cittadini di serie A e di serie B. Non a caso, il Racconto dell’ancella è stato messo al bando da molte commissioni scolastiche in Texas, Florida, Oregon e Utah. L’85enne Atwood, nella sua Ontario per sostenere la fiera letteraria di Kingston che ha contribuito a lanciare nel 2009, lo considera un onore.
Che cosa c'è di così controverso nel suo libro?
Penso che ci siano persone, molte delle quali si definiscono cristiane, ma che non sono cristiani veri, che non amano volere vedere riflesse in un libro le proprie opinioni e i propri desideri.
Penso che ci siano persone, molte delle quali si definiscono cristiane, ma che non sono cristiani veri, che non amano volere vedere riflesse in un libro le proprie opinioni e i propri desideri.
Se dovesse scrivere un libro su quello che avverrà negli Stati Uniti nei prossimi anni, che cosa scriverebbe?
Penso che scriverei che assisteremo a un “genocidio” dei poveri. È già iniziato.
Penso che scriverei che assisteremo a un “genocidio” dei poveri. È già iniziato.
In che modo?
È un’estremizzazione della visione strumentale della società capitalistica che risale a Henry Ford. Il magnate capì di non poter automatizzare le sue fabbriche perché altrimenti non ci sarebbero stati abbastanza operai che potevano comprare le sue auto. Oggi invece l’America dei privilegiati ha deciso che non ha più bisogno di manodopera a basso costo. Quindi cosa fanno? Tagliano i servizi sociali e sanitari, la previdenza, e molte di quelle persone moriranno. È una decisione piuttosto consapevole.
È un’estremizzazione della visione strumentale della società capitalistica che risale a Henry Ford. Il magnate capì di non poter automatizzare le sue fabbriche perché altrimenti non ci sarebbero stati abbastanza operai che potevano comprare le sue auto. Oggi invece l’America dei privilegiati ha deciso che non ha più bisogno di manodopera a basso costo. Quindi cosa fanno? Tagliano i servizi sociali e sanitari, la previdenza, e molte di quelle persone moriranno. È una decisione piuttosto consapevole.
Il capo del Pentagono, Hegseth, ha promosso un video in cui alcuni pastori evangelici sostengono che le donne dovrebbero perdere il diritto di voto negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti stanno scivolando in una società alla repubblica di Gilead, come nel Racconto dell’ancella?
Questa Amministrazione sembra impegnata in un esperimento sociale darwinista molto contorto. Guardi quello che sta facendo Robert Kennedy (attuale ministro alla Salute e ai Servizi Sociali Usa, ndr): togliamo la sanità pubblica, togliamo i vaccini. I più forti, privilegiati e sani sopravviveranno e gli altri, peggio per loro: significa che non erano adatti. Il paradosso è che per certe donne povere americane, i tre pasti al giorno e le cure mediche garantite da Gilead sarebbero meglio di quello che hanno adesso.
Questa Amministrazione sembra impegnata in un esperimento sociale darwinista molto contorto. Guardi quello che sta facendo Robert Kennedy (attuale ministro alla Salute e ai Servizi Sociali Usa, ndr): togliamo la sanità pubblica, togliamo i vaccini. I più forti, privilegiati e sani sopravviveranno e gli altri, peggio per loro: significa che non erano adatti. Il paradosso è che per certe donne povere americane, i tre pasti al giorno e le cure mediche garantite da Gilead sarebbero meglio di quello che hanno adesso.
Non tutti gli americani sono d’accordo con questa visione…
Per questo odiare tutti gli americani è stupido. E osservare gli Stati Uniti dall’esterno può tradursi in questo, ed è sbagliato, perché la metà di loro non è d’accordo con Trump e molti di quelli che lo hanno votato se ne sono pentiti. Si può detestare questa Amministrazione senza dire che tutti gli americani sono orribili.
Per questo odiare tutti gli americani è stupido. E osservare gli Stati Uniti dall’esterno può tradursi in questo, ed è sbagliato, perché la metà di loro non è d’accordo con Trump e molti di quelli che lo hanno votato se ne sono pentiti. Si può detestare questa Amministrazione senza dire che tutti gli americani sono orribili.
Come canadese, ha paura della retorica del Canada come “51esimo Stato americano”?
È un film che abbiamo già visto: al tempo della rivoluzione americana ci furono tentativi di conquistare il Québec, con l’idea che dovesse unirsi agli Stati Uniti. Non credo che gli Stati Uniti ci attaccheranno, ma rovineranno la nostra economia, perché siamo diventati troppo dipendenti da loro.
È un film che abbiamo già visto: al tempo della rivoluzione americana ci furono tentativi di conquistare il Québec, con l’idea che dovesse unirsi agli Stati Uniti. Non credo che gli Stati Uniti ci attaccheranno, ma rovineranno la nostra economia, perché siamo diventati troppo dipendenti da loro.
Crede che le istituzioni liberali e democratiche americane siano a rischio?
Ogni istituzione attraversa un ciclo: ci sono i suoi fondatori che danno tutto per lei, gli eredi che considerano un dovere mantenerla ma non sono altrettanto appassionati, finché si arriva alla generazione che la dà per scontata, ed è allora che le cose cominciano a scivolare.
Ogni istituzione attraversa un ciclo: ci sono i suoi fondatori che danno tutto per lei, gli eredi che considerano un dovere mantenerla ma non sono altrettanto appassionati, finché si arriva alla generazione che la dà per scontata, ed è allora che le cose cominciano a scivolare.
Come è possibile che gli americani non fossero preparati alle decisioni estreme di Trump? Non ha mai nascosto le sue intenzioni...
Nulla ti prepara a un momento come questo. Nei momenti di crisi e di cambiamenti estremi non si è mai davvero preparati, perché troppo di quello che avviene, nel dettaglio, era imprevedibile. Ma questo non significa che si possono ignorare i problemi generali che si profilano all’orizzonte chiaramente. Sarebbe ingenuo.
Nulla ti prepara a un momento come questo. Nei momenti di crisi e di cambiamenti estremi non si è mai davvero preparati, perché troppo di quello che avviene, nel dettaglio, era imprevedibile. Ma questo non significa che si possono ignorare i problemi generali che si profilano all’orizzonte chiaramente. Sarebbe ingenuo.
Un esempio concreto?
Uno è la fornitura di elettricità. Se ci sarà sempre più intelligenza artificiale e automazione, ci sarà bisogno di una quantità enorme di server: ma cosa li alimenterà? L’altro è l’immigrazione, che non si arresterà.
Uno è la fornitura di elettricità. Se ci sarà sempre più intelligenza artificiale e automazione, ci sarà bisogno di una quantità enorme di server: ma cosa li alimenterà? L’altro è l’immigrazione, che non si arresterà.
Teme un contagio delle politiche di Trump nei confronti degli immigrati e dei poveri in altri Paesi occidentali, come il Canada?
Ciò che protegge gli altri Paesi sono i loro cittadini e la loro cultura. Almeno in Canada, siamo troppi diversi dagli americani, e non eleggeremo gente che crede in cose simili.
Ciò che protegge gli altri Paesi sono i loro cittadini e la loro cultura. Almeno in Canada, siamo troppi diversi dagli americani, e non eleggeremo gente che crede in cose simili.
Quale differenza tra altre democrazie liberali e gli Stati Uniti consentirà loro tra dieci anni di dire: quello è stato un periodo decisivo per noi?
Siamo diversi. Nessun altro Paese è come gli Stati Uniti. Ma dobbiamo ripensare l’intero progetto della democrazia liberale, alla luce di ciò che non vogliamo che accada. Non serve un neo-nazionalismo anti-americano per proteggere le istituzioni liberali. Non serve nemmeno costruirne di nuove, ma ringiovanire quelle che abbiamo e ritrovare un po’ di fiducia in loro, soprattutto alla luce della polarizzazione politica e religiosa che viviamo. È aumentata in modo allarmante nell’ultimo decennio. Oggi il mondo mi sembra più simile agli anni ’30 e ’40 che a qualsiasi altro momento degli ultimi 80 anni.
Siamo diversi. Nessun altro Paese è come gli Stati Uniti. Ma dobbiamo ripensare l’intero progetto della democrazia liberale, alla luce di ciò che non vogliamo che accada. Non serve un neo-nazionalismo anti-americano per proteggere le istituzioni liberali. Non serve nemmeno costruirne di nuove, ma ringiovanire quelle che abbiamo e ritrovare un po’ di fiducia in loro, soprattutto alla luce della polarizzazione politica e religiosa che viviamo. È aumentata in modo allarmante nell’ultimo decennio. Oggi il mondo mi sembra più simile agli anni ’30 e ’40 che a qualsiasi altro momento degli ultimi 80 anni.
È ottimista o pessimista, considerando lo stato del mondo?
Sono sempre ottimista. Bisogna esserlo per fare lo scrittore. Anche perché sono stata fortunata: a differenza di tanti scrittori o editori, sia in passato che oggi, non sono mai stata imprigionata per quello che ho scritto. Potrei dover rivedere questa affermazione se tentassi di attraversare la frontiera con gli Stati Uniti nel prossimo futuro.
Sono sempre ottimista. Bisogna esserlo per fare lo scrittore. Anche perché sono stata fortunata: a differenza di tanti scrittori o editori, sia in passato che oggi, non sono mai stata imprigionata per quello che ho scritto. Potrei dover rivedere questa affermazione se tentassi di attraversare la frontiera con gli Stati Uniti nel prossimo futuro.
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