Amministrative senza opposizione: Maduro annuncia la vittoria
Secondo i dati ufficiali, il partito di governo avrebbe ottenuto oltre l'82 per cento. Ma la gran parte della popolazione ha disertato le urne

Come da copione, il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato la vittoria del proprio partito alle amministrative, disertate dall'opposizione con l'82,8 per cento e 23 su 24 governatorati in lizza. La consultazione è stata disertata dall'opposizione. Il Consiglio nazionale elettorale ha annunciato una partecipazione del 42%. Ma sembra sia andata peggio: l’ultimo exit-poll, fatto verso la chiusura delle urne, rileva una partecipazione sotto il 14% degli aventi diritto.
Bagarre all’opposizione
Tra i pochi colpi di scena: il chavismo espugna anche lo stato Zulia, antica roccaforte dell'opposizione, sconfiggendo il leader oppositore Manuel Rosales. Quest’ultimo nemico interno della lady di ferro, Maria Corina Machado, che invece esulta, batte i pugni sul tavolo, chiama i militari e ripete il vecchio mantra: «Manca poco». Ma il suo è un tentativo di rimuovere la realtà. Glielo fanno sapere le opposizioni di minoranza, che rimproverano: «Avete consegnato il Paese in mano a Maduro».
La riforma costituzionale
Ma neppure l’intero Paese basta più a Maduro, in vena di riforme. «Stiamo preparando una consulta, un dibattito più ampio, per consegnare all'Assemblea nazionale un progetto di riforma costituzionale», ha annunciato il capo di Stato, spiegando che la proposta non sarà consegnata al Parlamento uscente, ma a quello che si insedierà a gennaio 2026. «Avrei anche l'idea di perfezionare il sistema elettorale», ha aggiunto Maduro spiegando che il Paese necessita di «un nuovo sistema politico» mentre propone «la creazione del sistema elettorale dei circuiti comunali come nuovo modello di consulta ed elezione in Venezuela». Maduro, uomo solo al comando, si prepara uno Stato su misura.
La prospettiva di Washington
Nel frattempo Washington prende nota in vista della scadenza, domani 27 maggio, della licenza estrattiva che autorizza le operazioni di Chevron e altre petroliere nel Paese sudamericano. L’opposizione, ormai frammentata, non è più interlocutore. E il regime sanzionatorio ha finora rafforzato Maduro, con ricadute negative sui ceti più fragili. Il tema divide l’amministrazione Trump in due correnti: quella più intransigente di Marco Rubio – influenzato dagli esuli di Miami – e l’ala dell’inviato della Casa Bianca a Caracas Richard Grenell, forte della recente liberazione di Joseph St. Clair. Anche perché prima o poi Washington e Caracas dovranno parlarsi: in agenda ci sono i migranti venezuelani – almeno 1,5 milioni pronti ad abbandonare il Paese – e la controversia territoriale dell’Esequiba, territorio della Guyana che Caracas considera il 24° Stato.
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