giovedì 13 febbraio 2025
La novità presentata dal Comune e dall’Ordine degli avvocati è una proposta del Centro Giovani Coppie San Fedele. Si punterà sugli aspetti giuridici, poi arriveranno quelli psicologici e relazionali
A Milano un corso prematrimoniale laico che nasce da un’idea cattolica
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Progetti e speranze che parlano di amore di coppia a tempo indeterminato non riguardano solo le scelte private, ma investono ambiti, considerazioni, responsabilità, ruoli che abbracciano la sfera pubblica e impongono attenzioni e impegni anche da parte delle istituzioni. Si tratta di un tassello importante di quel grande mosaico che rientra nel principio di sussidiarietà secondo la Dottrina sociale della Chiesa e che, ora finalmente, anche un grande Comune come quello di Milano, ritiene meritevole di attenzione.

Il progetto per avviare corsi prematrimoniali laici, presentato ieri, proprio alla vigilia della festa di san Valentino, si colloca in una visione che se da una parte riconosce il valore sociale del matrimonio, dall’altro coinvolge il Comune in una proposta finalizzata ad accompagnare e sostenere i primi passi di quel progetto d’amore. Mai come in questi anni, in cui il numero dei matrimoni appare in caduta libera, è importante rassicurare le coppie che si avviano a condividere la vita e confermare che le istituzioni pubbliche sono al loro fianco in vista di un «sì consapevole».

Proprio lo slogan scelto dal Comune di Milano per lanciare un’iniziativa meritevole nelle intenzioni e ancora un po’ traballante nei contenuti. La prima tranche del progetto riguarda infatti solo gli aspetti giuridici. Verrà proposta in sostanza una sintesi accurata del diritto di famiglia. Mentre tutti gli altri temi, dal grande snodo della comunicazione di coppia, alle dinamiche relazionali, a tutte le dimensioni che investono la quotidianità della vita matrimoniale, sono state rimandate a data da destinarsi.

Vedremo. L’importante è aver deciso di avviare questa iniziativa, che segue quelle già sperimentate in altri Comuni, da Brescia, a Napoli, a Genova. Anche la proposta di Milano sarà gratuita e su base volontaria, con il sostegno dell’ordine degli avvocati, e si rivolgerà naturalmente alle coppie che scelgono il matrimonio civile o le unioni civili.

In realtà si tratta di un’idea nata in ambito cattolico. E non perché le parrocchie milanesi da oltre mezzo secolo offrono già e in modo molto più articolato, quello che il Comune ha messo a punto adesso, ma proprio perché sono stati gli esperti del Centro Giovani Coppie San Fedele a avere questa bella intuizione.

Va detto che nel capoluogo lombardo, se i matrimoni religiosi sono crollati del 77% per cento negli ultimi vent’anni – dai 2.098 del 2003 ai 450 dello scorso anno – quelli civili sono aumentati del 5% arrivando nel 2024 a 2.018. Una situazione che interroga la Chiesa e rende ancora più urgente la riflessione sull’offerta di accompagnamento ai giovani che intendono costruire un progetto d’amore. «Il fatto che anche una realtà laica come il Comune di Milano riconosca il valore di una scelta che diventa ricchezza per tutta la comunità – osserva padre Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della famiglia – e decida che questo percorso a due vada accompagnato in modo serio, non può che farci piacere».

Non si tratta di un’alternativa alle proposte ecclesiali. Sia perché in tutte le diocesi italiane ormai da decenni, i percorsi di accompagnamento ai fidanzati si sono affinati in una logica multidisciplinare che tiene conto di un amplissimo ventaglio di aspetti. Nella maggior parte delle comunità poi, accanto alle informazioni “tecniche” in ambito sanitario, giuridico, psico-pedagogico, sociologico - oltre che naturalmente spirituale e sacramentale - sono ormai presenti momenti di testimonianza. «Sono quasi sempre contenuti di alto livello – riprende padre Vianelli – che però evidentemente non bastano, se negli anni del dopo Covid abbiamo registrato una flessione del 30 per cento su base nazionale per quanto riguarda l’affluenza dei percorsi di preparazione. Un dato culturale che preoccupa, certamente, ma che non ci scoraggia. La riflessione è avviata. Vedremo come rinnovare le nostre proposte.

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