mercoledì 10 maggio 2023
Cum: «Troviamo posto agli ultimi ma senza escludere i primi». Nel 2022 coinvolti 22mila studenti e 11mila persone formate
Il modello Elis: «Accoglienza e formazione per creare lavoro»
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Matteo, 17 anni, occhi scuri e vispi, con marcato accento romano dice di aver conosciuto Elis tre anni fa nel corso di un open day organizzato alla sua scuola media nel quartiere di Pietralata: «Per uno come me, che seduto sui banchi resiste poco o niente, l’opportunità di fare fin da subito meno teoria e più pratica con la meccanica sulle auto è stata fantastica e l’ho colta al volo. Ora sono in attesa del diploma e spero di trovare presto un lavoro in un’officina della mia zona». A distanza di pochi metri da Matteo, nell’innovation hub dedicato a iniziative di innovazione e sviluppo, Michele, 21 anni, originario di San Giovanni Rotondo, è al terzo anno del corso di Ingegneria informatica digitale del Politecnico di Milano in sede “distaccata” a Roma in Elis, dove ha scelto di vivere pagando una rata mensile di 550 euro in cui sono compresi vitto, alloggio in una stanza, lavanderia e spese universitarie: «Discuterò la tesi a luglio e sono entrato in contatto con alcune grandi aziende ancor prima di laurearmi – spiega –, per cui sono molto fiducioso per il mio futuro professionale». In un’altra postazione c’è Martina, 27 anni, dottoressa in Economia alla Sapienza, che è stata assunta recentemente in Elis dove fa consulenza alle aziende nello sviluppo di prodotti, servizi e processi, ponendo particolare attenzione alla trasformazione digitale e all’adozione di nuove tecnologie: «Da qualche settimana sto lavorando a un progetto con Generali in cui, con il supporto dell’intelligenza artificiale, si studia come “automatizzare” i sinistri stradali, quantificare i danni e distinguere tra incidenti realmente avvenuti e truffe».

Le parole di Matteo, Michele e Martina, ragazzi di età diverse, raccontano molto più di tante definizioni tecniche che cosa sia davvero il Consorzio Elis. Quattro lettere che sono l’acronimo dei principali ambiti di attività con i quali l’associazione attua la propria mission: educazione, lavoro, istruzione, sport. In modo asettico ed estremamente sintetico potremmo definire questa realtà nata quasi sessant’anni fa nel quartiere di Casal Bruciato, quando all’epoca c’erano solo campi e tanta fame di lavoro, «un ente non profit che forma le persone al lavoro». «Ma ovviamente Elis è molto di più, basta trascorrere una giornata da noi per rendersene conto», afferma con orgoglio Pietro Cum, l’amministratore delegato di Elis, che ci accompagna nella visita alla struttura di 45.000 metri quadrati. Proprio mentre chiediamo a Cum cosa sia per lui Elis sul suo cellulare spunta un whatsapp. È il direttore generale di una grande associazione di categoria, che è stato in Elis recentemente per la presentazione di “Distretto Italia”, un progetto che ha l’obiettivo di formare migliaia di tecnici e personale specializzato per un’Italia che ha bisogno di nuova forza lavoro per crescere. «Sono 10mila le posizioni di lavoro mappate sulle prime 12 aziende partecipanti: posatori di fibra ottica, tecnici elettrici, sviluppatori software e assistenti di cantiere. A queste si somma il fabbisogno di oltre 60mila operai individuato da Ance per realizzare le grandi infrastrutture del Paese».

Ecco, secondo Cum, «anche questo è Elis: un luogo che accoglie gli “ultimi” ma trovando posto pure per i “primi”, perché come amava ripetere san Josemaría, fondatore dell’Opus Dei, la società è come una fetta di torta: va presa contemporaneamente dall’alto e dal basso, altrimenti rischia di sfaldarsi». Rispetto alle origini è cambiato quasi tutto in Elis, tranne lo spirito e lo scopo per cui è stato fondato. Il 20 novembre 1965, il giorno prima della visita di Paolo VI al neonato Consorzio, il Papa lo definì «la risposta alla domanda di giovani avviliti e disoccupati… per farne ragazzi e ragazze allegri, laboriosi e fiduciosi». Oggi è ancora così, con la differenza che Elis ne ha fatta di strada. In un’Italia dove si stimano circa 3 milioni di Neet (quei giovani che né studiano né lavorano) e dove il “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro continua ad aumentare, Elis nel 2022 ha formato circa 11mila persone, realizzato 460 corsi, coinvolto in attività di orientamento allo studio e al lavoro oltre 22mila studenti: dai 300 ragazzi che come Matteo provengono dalle zone più difficili di Roma Est e sono impegnati in percorsi formativi per meccanico d’auto, operatore elettrico, termoidraulico e informatico fino ai centinaia di laureati che frequentano master per data scientist e per diventare professionisti pronti a inserirsi nel mondo del lavoro per guidare le organizzazioni nella transizione digitale e nella business intelligence a supporto di decisioni manageriali.

Questa attività e questi numeri sono possibili anche grazie al fatto che Elis conta 129 adesioni tra grandi aziende (la gran parte), Pmi, startup e università che sono impegnate dunque in un rapporto di collaborazione stabile con il Consorzio, favorendo così il costante aggiornamento dei percorsi formativi, l’inserimento delle persone nel mondo del lavoro e la realizzazione di comuni progetti finalizzati all’innovazione e alla valorizzazione della responsabilità sociale delle imprese.

Il modello e la proposta formativa di Elis funzionano, visto che l’indice di occupazione a tre mesi dal completamento del corso di formazione è del 96%. Con i contributi annuali versati come membri del Consorzio, le organizzazioni che aderiscono partecipano anche al finanziamento dei progetti sociali promossi da Elis in Italia e nel mondo. Ogni anno, inoltre, a turno un’azienda del Consorzio ne assume la presidenza ed elabora nel primo semestre un piano d’intervento che risponda ai bisogni delle imprese o alla domanda di formazione del Paese, con l’obiettivo principale di creare innovazione e opportunità per le persone.
«Tra i programmi lanciati di recente rientra appunto “Distretto Italia” (sostenuto da 34 aziende tra cui Autostrade per l’Italia che presiede il Consorzio nel semestre in corso), che ha visto iniziare i primi corsi per posatori di fibra ottica, e i percorsi formativi per responsabili di cantiere, impiantisti elettrici e programmatori software – racconta Cum –. Un altro progetto in corso è “Energie per crescere”, realizzato insieme ad Enel per la formazione e l’avvio professionale di 8.000 giovani in ruoli operativi nel comparto energetico. In generale, cerchiamo di rispondere alle principali esigenze del mercato del lavoro e creare profili specifici formando professionisti della digitalizzazione, dell’intelligenza artificiale, della meccanica industriale, ma anche conduttori di motrici dei treni (con un’accademia ad hoc creata con le aziende del settore) e manutentori di pale eoliche per accelerare la transizione verso le energie pulite».

Tra le iniziative sviluppate nel post Covid, inoltre, ci sono le palestre relazionali. Nel giro di due anni ne sono nate due a Roma (una in Elis e l’altra a Roma Nord), due a Milano, una Napoli, una Trapani e una a Catania. «Si tratta di luoghi di lavoro innovativi, che vanno oltre i classici spazi di co-working, in cui professionisti di aziende diverse svolgono le loro attività. Invece di fare smart working da casa e in solitudine, ci si ritrova in un ambiente nuovo e stimolante dove, attraverso l’attività formativa promossa da Elis, è possibile sviluppare nuove competenze e relazioni di valore – racconta Cum –. Nelle sedi del Mezzogiorno questa opportunità diventa anche un modello di South Working. Ogni palestra relazionale, inoltre, adotta un progetto sociale che riguarda il quartiere in cui sorge con l’idea che tra le aziende e il contesto che le circonda ci sia un processo di osmosi».
Cum spiega infine che Elis è una realtà laica con una chiara identità cristiana: «Formiamo persone al lavoro, ci impegniamo insieme a rimuovere gli ostacoli economici e sociali che impediscono a tante persone di realizzare il proprio progetto di vita, e nella libertà di scelta di ciascuno portiamo avanti un impegno che è nato e si alimenta del Vangelo e della vita di un Santo».

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