sabato 19 marzo 2022
Il 26 marzo appuntamento a Bologna in vista della Santa Pasqua e visita alla Faac, l'azienda di cancelli automatici che ha tra i suoi azionisti la diocesi, esempio di "capitalismo sociale"
Il cardinal Matteo Maria Zuppi

Il cardinal Matteo Maria Zuppi - Ansa

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“Una delle sfide più grandi che ci ha messo davanti la pandemia è il ripensare il modello economico. La necessità di far fronte alla povertà che si è generata e che si genererà, infatti, chiede di rivedere l’economia e chi la produce (…) Per tanto tempo l’etica è stata vista come un freno al pieno sviluppo dell’economia e paradossalmente un ostacolo alla ricerca del benessere, finché non ci si è accorti che senza etica l'economia è destinata di impazzire (…) L’economia ha bisogno dell’etica Per poter rispondere alle domande più profonde sul suo ruolo nei confronti dell’umanità intera e per non cedere alla logica del più forte che è sempre una tentazione e un rischio grandissimo”: sono parole del cardinal Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, da cui il Movimento Giovani dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID) nazionale ha preso spunto scegliendo proprio l’Arcidiocesi di Bologna come luogo per il proprio ritiro spirituale annuale, che si terrà il prossimo 26 marzo. Una scelta assolutamente non casuale. Non solo per la vicinanza umana e spirituale che il Cardinal Zuppi ci ha sempre manifestato. Proprio l’Arcidiocesi di Bologna è infatti da tempo un laboratorio eccezionale per chi come noi intende testimoniare la possibilità di coniugare etica ed efficienza, impresa e vangelo: per il lascito di un benefattore l’Arcidiocesi è oggi l’unico azionista della FAAC, la nota impresa specializzata in automazione di porte e cancelli.

Un caso forse unico di “capitalismo sociale”: un’azienda con indicatori in costante crescita, un margine di 93 milioni, capace di acquisizioni record (ultimamente per 135 milioni di dollari l’acquisizione dell’israeliana Tiba Parking Systems) ma soprattutto distintasi per la distribuzione dei propri profitti (parliamo di milioni di euro) in opere di bene, rivolte in modo particolare ai poveri, attraverso la rete di protezione sociale messa in campo proprio a livello diocesano. Per queste ragioni, dopo il momento di ritiro spirituale del mattino e l’incontro con il Cardinal Zuppi, il programma della giornata prevede una visita degli stabilimenti della FAAC guidata dal suo Presidente, Andrea Moschetti, un manager di altissimo profilo che racconterà ai giovani imprenditori, professionisti e manager cattolici come è stato possibile realizzare uno sposalizio tanto ben riuscito fra le leggi dell’economia e quelle della Carità. Welfare aziendale, responsabilità sociale d’impresa, sostenibilità, un codice etico per cui “il valore della persona è il principio guida fondamentale” secondo il primo cardine della Dottrina Sociale della Chiesa, sono l’altra faccia della medaglia della stessa impresa che cresce nel mondo e che neppure la pandemia è riuscita a scalfire nei suoi importanti risultati economico-finanziari.

“Non abbiamo nessuna ambizione di fare gli amministratori delegati, però possiamo dare indicazioni” sottolinea il Cardinal Zuppi, la cui prima indicazione è proprio “non licenziare”. Alcuni decenni fa, la visione umana e spirituale dell’impresa di Adriano Olivetti a Ivrea veniva accusata di danneggiare i profitti e provocare fallimenti aziendali. Poi San Giovanni Paolo II nella Centesimus Annus elogiò l’economia della libertà d’impresa ponendo però l’accento sull’insufficienza del libero mercato, privo di una guida etica, a soddisfare i bisogni dell’uomo. Oggi sembra che un modello da conoscere in questo senso sia stato pienamente realizzato proprio a Bologna.

*Presidente Nazionale Movimento Giovani UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti)

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