giovedì 18 maggio 2023
Una campagna che riunisce gli operatori sanitari statunitensi chiede alle istituzioni del proprio settore di disinvestire dai combustibili fossili come «imperativo globale di salute ed equità»
Fossili senza logica: «Primo, non nuocere»
COMMENTA E CONDIVIDI

Si stima che circa 8-9 milioni di morti premature l'anno siano dovute all'utilizzo dei combustibili fossili. Forse è anche per questo che l'Organizzazione mondiale della sanità è fra i sostenitori (insieme al Vaticano e al Parlamento Europeo) dell'iniziativa per un Trattato internazionale di non proliferazione delle fonti fossili di energia. Forse, ancora, è per questo che una cinquantina di organizzazioni del settore sanitario in Germania nei giorni scorsi hanno chiesto al proprio governo e ai leader internazionali di arrivare prima possibile a un Trattato del genere. Che in Italia è sostenuto anche, fra gli altri, da Isde, l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente.

L'impatto devastante che l'utilizzo delle fossili ha in termini sanitari, insomma, è acclarato. Dunque ci si aspetterebbe che un po' tutte le organizzazioni sanitarie ne stessero ampiamente alla larga anche quando si tratta della gestione dei loro investimenti. In caso contrario, che credibilità potrebbe mai avere chi denuncia il “male” che l’utilizzo delle fossili causa, riguardo alla salute, se poi venisse fuori che gli stessi che da una parte denunciano, dall'altra continuano con la “finanza fossile”? Ma si vede che quando ci sono di mezzo le fossili, anche il buon senso, la logica, se non vogliamo parlare di decenza, non valgono. Altrimenti non si spiega. Anzi, non si spiegano. Che cosa? I risultati di una recente indagine che già nel titolo dice tutto: «La più grande negligenza: come gli ospedali tradiscono la fiducia pubblica con miliardi di investimenti pensionistici in combustibili fossili».

Lo studio è stato pubblicato da Climate Safe Pensions Network (Cspn), che in Canada e Stati Uniti riunisce organizzazioni e campagne che esortano in particolare i fondi pensione a disinvestire dalle fonti fossili di energia, il cui utilizzo, com'è ampiamente noto, è di gran lunga la prima causa del riscaldamento globale e della crisi climatica. E ad incrementare invece gli investimenti in settori e attività che possono accelerare la transizione ecologica. Insieme a Cspn, lo studio è stato promosso dalla campagna “First, Do No Harm” (Primo, non nuocere), che riunisce gli operatori sanitari statunitensi che chiedono alle istituzioni del proprio settore di disinvestire dai combustibili fossili come «imperativo globale di salute ed equità» (@Docs4Divestment è il suo account Twitter).

Ebbene, i risultati che lasciano senza parole sono i seguenti: quattro fra le maggiori reti ospedaliere degli Stati Uniti (Mayo Clinic, Kaiser Permanente, Ascension Health System, HCA HealthCare) detengono insieme oltre 4,6 miliardi e mezzo di dollari di investimenti nelle fossili, in società che operano direttamente nel settore e più in generale in attori dell’economia fossile (comprese ad esempio società attive nel trasporto dei carburanti fossili, gestori di oleodotti, società di servizi).
Fra questi investimenti, ve ne sono di collegati ad alcune delle attività e dei progetti fossili più impattanti dal punto di vista climatico, dall’estrazione di sabbie bituminose in Canada alle trivellazioni nell'Artico: una follia totale, nell'era della crisi climatica. L’insieme degli ospedali privati di tutti gli Stati Uniti, si stima, detiene oltre 10 miliardi di dollari di investimenti nell’economia fossile.
Rappresentanti di Cspn hanno affermato che, per l’etica dell’assistenza sanitaria, è assurdo e ipocrita che queste istituzioni continuino in scelte d’investimento tanto dannose. Don Lieber, tecnico chirurgico e organizzatore della campagna “First, Do No Harm”, è andato se possibile ancora più alla radice della questione: ha affermato che gli investimenti in combustibili fossili contraddicono direttamente il giuramento di Ippocrate (“Primo, non nuocere”), che rappresenta le fondamenta stesse della professione sanitaria. Serve aggiungere altro?

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: