mercoledì 15 giugno 2022
Giovanni Fosti presidente di Fondazione Cariplo: «Contrastare le diseguaglianze è una sfida anche culturale»
Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo

Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo - Imagoeconomica

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“Tute servare, munifice donare”. Il motto “conservare con cura, donare con generosità”, che da sempre ne sintetizza l’attività, con il trascorrere del tempo sembra essere entrato ancor più nel dna della Fondazione Cariplo. Oggi il difficile contesto che stiamo vivendo - tra la lenta uscita dalla pandemia e il conflitto in corso alle porte d’Europa - richiede un rinnovato impegno e una moltiplicazione degli sforzi per rispondere ai bisogni crescenti di comunità in sofferenza. Così, proprio in occasione dell’anniversario dei trent’anni dalla nascita, l’ente filantropico lombardo ha deciso di lanciare nuove sfide da affrontare in continuità con il prezioso lavoro svolto finora nel sostegno e nella promozione di iniziative legate a arte, cultura, ambiente, sociale e ricerca scientifica. «Dall’avvio del nostro percorso abbiamo complessivamente sostenuto 35.600 progetti non profit per un totale di 3,65 miliardi di euro di contributi – racconta Giovanni Fosti, presidente della Fondazione Cariplo –. Ma al di là dei numeri, a caratterizzare il nostro operato è sempre stata soprattutto la consapevolezza della responsabilità di mettere in campo le risorse in modo credibile e di indirizzarle in progetti sperimentali per favorire il benessere di persone e territori: dai distretti culturali al welfare di comunità, passando per il social housing». Per celebrare il suo trentesimo compleanno, Fondazione Cariplo ha voluto creare un’occasione di ascolto e di incontro attraverso Looking 4. Si tratta di un percorso partecipativo ed itinerante di cinque appuntamenti, dedicati a temi considerati strategici, per costruire insieme «un nuovo atlante dei bisogni», grazie al contributo di visione e di esperienza di imprese sociali, enti non profit, università, istituzioni, aziende – con cui Fondazione Cariplo dialoga e opera ogni giorno – per un totale di 1500 soggetti coinvolti.

Si è partiti l’8 giugno a Novara, con oltre 300 persone, il che dimostra il grande interesse verso occasioni come queste, dove sono state affrontate la questione demografica e la sfida dei servizi alla persona. Oggi, a Villa Erba, a Cernobbio, sono in agenda l’ambiente e gli ecosistemi alla luce dei cambiamenti climatici. Mentre la terza tappa è in programma il 22 giugno al Tea- tro Grande di Brescia con l’evento: “Se la cultura viene da te. Bellezza, conoscenza, partecipazione per le persone e il territorio”. Dopo il quarto appuntamento del 28 giugno di Pavia, dedicato alla ricerca e alla scienza orientate alle necessità delle persone, il 14 luglio si svolgerà a Milano l’evento conclusivo di 'restituzione' dell’intero programma. «Era giusto celebrare i trent’anni di Fondazione Cariplo dentro le comunità – spiega Fosti –. Con Looking 4 stiamo offrendo spazi di riflessione e confronto aperti per poter discutere di temi e sfide cruciali per il futuro, liberi da dialettiche legate a situazioni negoziali specifiche. Siamo costantemente sollecitati da soggetti che ogni volta ci dicono qual è la soluzione, ma facciamo fatica a ritagliarci momenti per confrontarci sulla lettura dei problemi attraverso una visione comune. Ecco, questa è un’iniziativa per concentrarci sui processi e per sperimentare nuovi modi di costruire coesione». Sicuramente con la pandemia è aumentato il numero di persone che si trovano in difficoltà ad accedere ai beni primari: «È doveroso operare per contrastare fenomeni crescenti come la povertà alimentare, la disoccupazione, l’invecchiamento della popolazione e l’emergenza abitativa. E continueremo a farlo, perché si tratta di questioni che richiedono risposte urgenti. Il tema del welfare, però, non va affrontato solo con dinamiche riparative, ma con strategie costruttive che rafforzino il tessuto sociale. La frammentazione delle risorse, per esempio, amplifica ancor di più le diseguaglianze. Per cui sarebbe importante agire attraverso sinergie che consentano di utilizzare i fondi non tanto per erogare prestazioni, ma piuttosto per creare reti integrate di servizi». Accanto a quella materiale, tuttavia, ci sono altre povertà, come quella educativa, altrettanto pericolose e, dunque, da non trascurare. L’inclusione culturale, per esempio, secondo il numero uno della Fondazione, sarà sempre di più uno dei punti cruciali per garantire uno sviluppo il più possibile sano ed equo della società. «Con Looking 4 vogliamo contribuire a scongelare alcune convinzioni, come quella che considera le diseguaglianze esclusivamente una questione di welfare. Non è affatto così: contrastare le diseguaglianze è in larga misura anche una sfida culturale – sostiene Fosti –. Un bimbo di due o tre anni che non viene esposto alla bellezza, rispetto ad un coetaneo che nei primi anni di vita è già entrato in contatto con libri, natura, arte e viaggi, guarda al mondo che lo circonda con uno sguardo molto diverso, sicuramente meno ricco. Ecco perché dobbiamo lavorare per garantire fin dall’infanzia l’accesso più inclusivo possibile alla cultura».

Il presidente di Fondazione Cariplo evidenzia come spesso le occasioni culturali ad accesso gratuito vengano fruite da soggetti che sono già attivi su questo fronte. «L’obiettivo, allora, è agganciare attraverso un’azione proattiva quei soggetti che in autonomia non riescono a intercettare queste opportunità », afferma Fosti. Da qui nasce ad esempio il bando 'Alla scoperta della cultura', che punta a sostenere soprattutto quelle iniziative che permettono di coinvolgere fasce della popolazione fino a quel momento escluse dai processi di fruizione culturale. «Davanti alle grandi trasformazioni e ai divari che si stanno acuendo nella nostra società - prosegue il presidente di Fondazione Cariplo - è sempre più importante favorire occasioni di cultura condivisa per avvicinare le persone e farle sentire parte di una stessa comunità». Tra i progetti in cantiere per il prossimo futuro c’è anche quello di portare più strumenti per avvicinare anche i bimbi piccoli alla lettura, negli asili nido, con modalità semplici, ovviamente, adeguate all’età, individuando i nidi dove c’è maggior carenza di offerta. Si comincia già dalla primissima infanzia. «Del resto – conclude Fosti – non è mai troppo presto per iniziare a favorire l’inclusione culturale».

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