martedì 10 gennaio 2023
L'economista e teologo messicano: «L’EoF esorta i giovani a non restare ai margini, ma a farsi protagonisti di un nuovo paradigma economico, che possa includere la fede e la speranza»
Becerril González: «Un’economia più umana è possibile»
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La risposta dei giovani è stata impressionante. Nel tracciare le conclusioni del congresso, molti hanno detto di essersi resi conto che c’è speranza, che esistono altri modi di fare un’economia più umana, includente e sostenibile, senza dover per forza cedere i propri talenti alle grandi imprese in funzione del business. Un messaggio potente». Jesús Becerril González, economista e teologo messicano, è membro della commissione accademica della Rete latinoamericana di Economy of Francesco (EoF), fra gli organizzatori del II congresso internazionale della EoF in America Latina e Caraibi, che ha riunito per due giorni a novembre universitari, economisti, imprenditori, attivisti sociali, accademici di oltre 15 istituzioni educative della regione. Un importante spazio di dialogo e proposta su quattro focus tematici - agricoltura e giustizia, energia e povertà, Co2 delle disuguaglianza e finanze e umanità – per approfondire le esperienze che si stanno portando avanti nella regione.

«L’Eof ci invita a pensare alla dimensione glocal, globale e locale, con l’ascolto attento alle competenze territoriali perché, come dice Papa Francesco, la realtà è più importante dell’idea», spiega Becerril ad Avvenire. «È stato un importante scambio cui hanno partecipato atenei pubblici e istituzioni universitarie laiche non solo all’evento regionale nella sede convocante, l’Università di Buenos Aires, con il Programma Pidesone, ma anche nelle sezioni locali co-organizzate in Brasile, in Messico e in Colombia».

Formatosi in relazioni economiche internazionali all’Università Autonoma del Messico, dove insegna Etica economica al corso di laurea in Business internazionale, e con un master in Teologia del mondo contemporaneo all’Università Iberoamericana, dove è docente di Teologia, Jesús è fra i «veterani» del network ispirato da Francesco. «L’EoF è anzitutto un invito ai giovani a non restare ai margini ma a farsi protagonisti di un nuovo paradigma economico, che possa includere la fede e la speranza», evidenzia. «Ho sentito l’appello lanciato dal Papa nel 2019 come una chiamata personale, l’opportunità di combinare le mie grandi passioni, economia e teologia». Da ricercatore e accademico, ha condiviso già al I congresso in America Latina, precedente a quello di Assisi, il progetto al quale lavorava per il master. «È centrato sul “buon vivere indigeno” come modello per implementare programmi economici, ecologici, educativi, politici, interculturali, e come contributo al paradigma di ecologia integrale di cui parla papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti» illustra l’economista.

Un “buen vivir” che identifica in primo luogo come «una spiritualità profetica e un processo di resistenza creativa delle comunità indigene, da 500 anni resilienti ai piani di colonizzazione, dal quale abbiamo tantissimo da imparare a livello globale per la cura della casa comune». L’incontro di Jesús, per motivi di studio, è stato con la comunità tseltal del sud-est messicano del Chiapas, «È una missione indigena accompagnata da 65 anni dai gesuiti. Lekil kuxleja significa nella lingua tseltal armonia e unione profonda con la natura e la Madre Terra. È il senso che sottende i tanti progetti interdisciplinari e intergenerazionali, in una sintesi fra il sapere delle tradizioni ancestrali e il dialogo con le culture che sono andate arrivando. Sono imprese locali, sostenibili e capaci di contribuire ai cambiamenti a livello istituzionale e sistemico».

Ad esempio, le cooperative di economia sociale e solidale, Yomol A’tel’, che significa tutte e tutti lavoriamo assieme, per famiglie tseltal che lavorano per l’integrazione dei più vulnerabili e la difesa del territorio, con la commercializzazione di caffè, miele, ma anche artigianato e arte, a un prezzo giusto e senza intermediari. «Dare lo spazio che meritano e “pari dignità” in tutte le assisi e agende globali alle voce dei popoli originari, così diverse da Paese a Paese nel continente latinoamericano, che sperimenta con più durezza le profonde disuguaglianze, è un debito non ancora saldato», afferma Jesús. Ed evidenzia un'altra delle chiavi dell’incontro, che nella terza edizione sarà ospitato nel 2023 in Colombia: «Trasformare il modo in cui si fa accademia, centrarlo sui giovani, che hanno molto da insegnarci».

Ed è l’ambito in cui il docente entra in gioco, con la sua duplice passione. «I miei studenti di Etica economica sono stati i relatori di una ricerca basata su un progetto dell’EoF, che abbiamo chiamato “Economy of Francesco School dal Messico”. Hanno studiato in profondità una serie di master class proposte ad Assisi su esperienze territoriali, per adattarle alla realtà messicana. L’obiettivo era sensibilizzarli a ripensare i business o l’economia, per offrire alternative giuste, praticabili capaci di avere impatto e influenza sulle realtà locali. Ora il passo successivo – conclude - è costituire un’incubatrice di imprese sociali e solidali, che raccolgono queste iniziative, per accompagnarle in maniera professionale».


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