mercoledì 20 aprile 2022
A Trieste, Coop e associazione De Banfield in aiuto di chi non è più autosufficiente (e dei caregiver)
Anziani con demenza al supermercato senza paure
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L’'amicizia' tra un negozio e le persone con demenza? A Trieste è possibile. Grazie al progetto 'Un negozio amico' – promosso da 'Casa Viola' dell’Associazione De Banfield, che da oltre trent’anni opera per garantire servizi gratuiti alle persone anziane della città, con la collaborazione di Coop Alleanza 3.0 – le persone con demenza e i loro caregiver troveranno nei negozi Coop della provincia di Trieste le condizioni più adeguate per poter adempiere al rito, necessario e socialmente importante, della spesa quotidiana. Un progetto che è valso a Coop Alleanza 3.0 (40mila soci solo a Trieste) l’ingresso ufficiale nella rete internazionale Dementia Friendly Community. Secondo una ricerca dell’Harvard Business University,in Italia tra i lavoratori dipendenti con più di 50 anni poco più del 30% dichiara di avere almeno una persona anziana e non autosufficiente di cui prendersi cura e poco più del 13% appartiene alla cosiddetta 'Generazione Sandwich', ovvero alla fetta di popolazione che accudisce sia i genitori anziani sia i figli ancora conviventi. Si vede chiaramente come il carico di cura, verso persone anziane o non autosufficienti, gravi per lo più sulle donne (34%) rispetto agli uomini (28,6%). In questo quadro nazionale, però, Trieste emerge come interessante laboratorio di prossimità per i caregiver, grazie soprattutto all’impegno delle realtà del Terzo Settore.

«Casa Viola è stata aperta nel 2016 – spiega Antonella Deponte, referente dell’Associazione De Banfield – qui, in un contesto molto informale, i caregiver trovano un luogo in cui riprendere fiato, incontrarsi, ma anche una serie di servizi ed opportunità che vanno dalla consulenza sociale e psicologica, alla consulenza fiscale, fino alla cura con l’arteterapia, per esempio. Il tutto in forma assolutamente gratuita». Nel 2018 un’indagine regionale curata dalla De Banfield all’interno del Coordinamento delle Associazioni che si occupano di Alzheimer in regione (che ha visto coinvolte 400 persone) ha rilevato tra le varie cose, un forte bisogno di forma- zione. «Nel 2020, durante il lockdown, abbiamo subito sentito l’esigenza di non abbandonare le nostre famiglie, ma di continuare a dare loro un sostegno – prosegue Deponte – prima attraverso le videochiamate, poi attraverso gli incontri su Zoom, finché, grazie alla collaborazione del Gruppo Pragma abbiamo deciso di sviluppare una vera e propria piattaforma di formazione. E così è nata la Caregiver Academy». Nel 2021, un ulteriore passo avanti: «Il salto verso le aziende e, in particolare, verso Coop – continua Deponte – è nato da due visioni fondamentali: da una parte la consapevolezza del fatto che il caregiver è, in media, ancora in età lavorativa e si trova diviso tra lavoro e assistenza alla persona cara; dall’altra parte la possibilità offerta dalla Dementia Friendly Community, già piuttosto presente nel nostro Paese, di poter facilitare il coinvolgimento delle comunità locali nella creazione di una rete di cura delle persone con demenza». E quale luogo più adatto da cui partire se non il supermercato? A ottobre si è conclusa la prima formazione per una novantina di dipendenti dei punti vendita Coop della provincia di Trieste (città, lo ricordiamo, in cui il 65% della popolazione ha più di 65 anni). «Tutto si è svolto online e ora stiamo completando la mappatura dei negozi, visitandoli uno ad uno, per renderli più possibile 'dementia friendly'». L’impatto in termini di disponibilità e sensibilità del personale è stato particolarmente positivo: «Diventare 'dementia friendly' – conclude Deponte – è un processo che richiede una continua semina. I risultati si vedranno nel medio-lungo termine, ma ciò che conta è che le famiglie in cui ci sono persone con demenza possano sentirsi sicure e tranquille nell’andare a fare la spesa. Si tratta di aiutarle a fidarsi. E di lavorare insieme per restituire dignità a queste persone, che vivono uno stigma sociale molto pesante».

E i dipendenti formati, quale esperienza hanno vissuto? «Durante la formazione, insieme alla psicologa, abbiamo potuto analizzare le paure più comuni delle persone con demenza – ci racconta Paola Braulin, caporeparto Casse e Servizi di un Ipercoop di Trieste – dalla paura degli spazi troppo grandi, alla paura di non trovare le cose da acquistare, di perdere troppo tempo all’interno del negozio con il conseguente bisogno di doversi sedere o andare alla toilette. Per non parlare del momento del pagamento alle casse: il timore di essere lento nell’imbustare la spesa o di non ricordare il Pin del Bancomat crea nell’anziano molta confusione e ansia. Accanto a questo c’era l’esperienza personale di noi operatori, vissuta con dei clienti malati gravi ». Perché non basta imparare, ma serve mettere in gioco anche il proprio vissuto personale. «Il nostro operato può essere molto importante nel tutelare la clientela più anziana e con problemi di demenza – continua Braulin – migliorare le indicazioni di accesso ai parcheggi, ai carrelli e alle toilette o garantire la presenza di panchine è già molto. Ma la vera differenza la fa l’atteggiamento dell’operatore che, se adeguato, permette di gestire le situazioni più difficili in modo costruttivo e positivo, restituendo dignità e autonomia alla persona con demenza». Per informazioni sulla Caregiver Academy – proposta gratuita, strutturata e aperta a tutti – si può visitare il sito www.casaviola.debanfield. it/d-caregiveracademy.

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