sabato 16 giugno 2018
Il potenziale inespresso è ancora enorme. Il tasso di attività "rosa" in Italia è tra i più bassi in Europa, 55,9% nel 2017 sul totale delle donne tra i 15 e i 64 anni
Un premio all'imprenditoria femminile
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La Fondazione Marisa Bellisario ha assegnato le "Mele d'Oro" della XXX edizione del Premio Marisa Bellisario "Donne ad alta quota", nato nel 1989 e ispirato alla memoria della prima donna top manager del nostro Paese. Per il secondo anno, uno speciale riconoscimento è stato conferito a due imprese, una piccola e una di medie dimensioni, che si sono distinte nella gestione della diversità di genere, attraverso politiche e strategie di sviluppo, promozione delle carriere femminili, azioni innovative ed efficaci di welfare aziendale: è il premio "Women Value Company Intesa Sanpaolo", istituito dalla Fondazione Marisa Bellisario e dal Gruppo Intesa Sanpaolo con l'obiettivo di coinvolgere le imprese in un percorso di empowerment femminile e dare visibilità alle pratiche più virtuose e innovative. Ad aggiudicarsi il premio sono state Zeta Service, con sede principale a Milano, che offre alle medie e grandi aziende servizi di amministrazione del personale, consulenza del lavoro e sviluppo del capitale umano; e Arterra Bioscience, piccola impresa biotech con sede a Napoli, che sviluppa tecnologie innovative per l'individuazione di molecole ad attività dermo-cosmetica. Silvia Bolzoni, presidente e amministratore delegato Zeta Service, e Gabriella Colucci, amministratore delegato Arterra Bioscience, riceveranno il riconoscimento a Roma da Teresio Testa, responsabile Direzione Sales & Marketing Imprese della Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, nel corso della cerimonia di premiazione delle "Mele d'Oro", che andrà in onda su Raidue il 19 giugno.

Il successo dell'iniziativa "Women Value Company Intesa Sanpaolo" è testimoniato dai numeri: 460 le imprese che si sono autocandidate al premio, 110 quelle che hanno superato la selezione. Tra maggio e giugno, tutte hanno preso parte agli eventi organizzati da Fondazione Marisa Bellisario e Intesa Sanpaolo sul territorio, durante i quali è stato evidenziato come una maggiore partecipazione femminile al mondo del lavoro e imprenditoriale potrebbe rappresentare, per il nostro Paese, un fattore strategico di sviluppo e di trasformazione economica e sociale.

A oggi, il potenziale inespresso è ancora enorme. Il tasso di attività femminile in Italia è tra i più bassi in Europa, 55,9% nel 2017 sul totale delle donne tra i 15 e i 64 anni (solo la Macedonia con il 51,7% e la Turchia con il 37,5% fanno peggio di noi). Si notano tuttavia miglioramenti continui, con una crescita di 4,8 punti percentuali rispetto al 2010 e con una punta dell'80,8% per le donne con livelli educativi più elevati. Un più alto tasso di attività femminile potrebbe accelerare la crescita: secondo stime della Banca d'Italia, un aumento del tasso di occupazione delle donne al 60% comporterebbe, quasi "meccanicamente", un aumento del Pil nazionale fino al 7%. Anche le imprese femminili crescono: secondo i dati Unioncamere, nel 2017 sono oltre 1.331.000 (+10mila rispetto al 2016, + 30mila rispetto al 2014), il 21,86% sul totale delle imprese. In crescita le imprese più strutturate: le società di capitali condotte da donne sono circa 284.000 (+17% vs. 2016) e sono oltre il 21% delle imprese femminili. Spicca il contributo giovanile: le imprese guidate da under 35 sono oltre 170.000 (il 12,78% sul tot. imprese femminili e il 28,7% sul tot. imprese giovanili), a sottolineare il forte interesse delle nuove generazioni di donne verso la valorizzazione del proprio lavoro. La crescita più consistente delle imprese femminili si concentra in quattro regioni: Sicilia, Lazio, Campania e Lombardia (+8mila attività nel 2017 in confronto al 2016). Quasi la metà del saldo complessivo si deve all'aumento delle imprese femminili attive nel settore turistico e in quello delle altre attività dei servizi (es. servizi alla persona). In termini percentuali, si riscontra il maggiore aumento rispetto al 2016 nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (+3,8%).

Teresio Testa, responsabile Direzione Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo, dichiara: «Siamo molto soddisfatti di come il premio Women Value Company Intesa Sanpaolo sia riuscito, in due sole edizioni, a coinvolgere centinaia di imprenditori di generazioni e settori diversi, creando un importante scambio di esperienze. Abbiamo portato alla luce la storia di una moltitudine di piccole e medie aziende che, come le due vincitrici di quest'anno, costruiscono la propria forza sui talenti delle persone, sul merito, sulle nuove idee. Il nostro obiettivo - continua Testa - è contribuire a diffondere una cultura aziendale affrancata dai pregiudizi di genere. Investire sulle donne, che sul lavoro esprimono preparazione, attenzione, resilienza, collaborazione, significa avere fiducia nel futuro, e dove c'è parità di genere si aprono nuove opportunità. È però indispensabile un welfare che sostenga le donne lavoratrici, troppo spesso costrette ad abbandonare il lavoro per le difficoltà di conciliarlo con la cura dei figli. In questo campo Intesa Sanpaolo, dove le donne sono il 54% dei dipendenti e il 40% del totale dirigenti e quadri direttivi, è già un benchmark, grazie a un sistema di welfare aziendale cresciuto negli anni. Un successo che contiamo di trasmettere anche alle nostre imprese clienti, grazie alla piattaforma Welfare Hub».



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