sabato 11 gennaio 2025
Il responsabile Europa del Gruppo su transizione elettrica, prezzi, multe Ue e strategie: "Il problema non è il 2035 ma adesso: dobbiamo difendere mercato e occupazione"
Jean-Philippe Imparato al Salone di Bruxelles

Jean-Philippe Imparato al Salone di Bruxelles - .

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“Siamo un gruppo solido, costruiamo automobili fantastiche: perdere denaro non è oggi un’opzione per Stellantis. Ma la situazione resta preoccupante: il vero problema non è il 2035 quando non si potranno più vendere vetture termiche nuove ma invece quello di riuscire ad allineare il ritmo e il modo con cui arrivarci senza devastare un settore che rischia nei prossimi anni una tragedia sociale ed occupazionale”. Da Bruxelles, dove si è aperta l'edizione numero 101 del Salone dell'Auto, Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa del gruppo Stellantis, fa il punto sul difficile dibattito circa i costi della transizione verde. “Terminata l’epoca degli incentivi, il passaggio verso la mobilità elettrica va supportata subito – continua -. Nessun dubbio sull’obiettivo, ovvero il passaggio alle e-car, per quanto gli effetti che ne derivano siano stati totalmente sottovalutati in passato. La buona notizia è che finalmente molte delle nostre autorità e delle parti interessate hanno scoperto la portata della questione. Ma i regolamenti europei vanno necessariamente rimodulati. E gli effetti spalmati in tempi più lunghi".

Un intervento il suo che arriva pochi giorni dopo l'annuncio della creazione da parte dei produttori di auto di un pool per evitare le nuove multe per chi non si adegua alle norme sulle emissioni. Secondo le stime ammonterebbero solo quest'anno a circa 16 miliardi di euro qualora il mix di vendita tra le vetture termiche e quelle elettriche non raggiungesse circa il 20%. Nel caso i costruttori non riuscissero a vendere abbastanza auto a batteria, il pericolo maggiore per il mercato sarebbe quello di tagliare la produzione di auto con motore a combustione. “Questa però è ’ultima opzione che sceglieremo, perché sarebbe un dramma per le nostre fabbriche, anche se è nel catalogo di quelle che possiamo prendere», osserva il manager francese.

L’altra via è quella di abbassare i prezzi delle vetture elettriche per favorirne la commercializzazione, una tendenza che in Europa è già iniziata. “Già dagli ultimi mesi del 2024, soprattutto in alcuni Paesi come Francia e Germania – conferma Imparato – stiamo assistendo a una guerra dei prezzi in questo senso, e anche noi stiamo studiano una strategia di riposizionamento mantenendo però una soglia minima per evitare perdite. L’obiettivo è avere un’identità precisa in ogni marchio: Stellantis può farlo, perché possiede brand premium come Lancia, DS e Alfa. E altri come Citroen che è in espansione e continuerà a concentrarsi su auto accessibili. Per spingere le elettriche occorre anche motivare i concessionari: stiamo studiando premi trimestrali basati su obiettivi di vendita diversificati per investitori, Paesi e regioni”.

Quanto all’eventualità di avere sul mercato già nei prossimi mesi macchine elettriche sotto i 20mila euro, Imparato ha citato Leapmotor, la consociata cinese di Stellantis “che ci offre questa possibilità immediata. Ma per far decollare veramente il mercato resta il problema della ricarica. E' necessario - ha osservato - migliorare il sistema di caricamento delle auto elettriche: ha totalmente ragione chi vuole una colonnina di ricarica vicina e chi, per ripartire con la propria macchina, non vuole metterci due ore ma non più di 20 minuti. So bene che a lungo termine tutti risolveranno il problema delle infrastrutture, ma so anche che nei prossimi cinque anni non sarà così. Ecco perché - ha concluso - abbiamo bisogno di questo tipo di supporto da parte delle autorità e del regolatore per proteggere i nostri clienti e i nostri dipendenti".

Infine, il manager conferma che prossima settimana ci sarà una riunione di aggiornamento sul piano Europa di Stellantis per i prossimi 3 anni. “Ci stiamo lavorando in linea con il presidente John Elkann». Quanto al nuovo amministratore delegato del Gruppo dopo l’uscita di Carlos Tavares, Imparato conferma che è prevista una decisione in tempi relativamente brevi: “Qualunque sia la scelta, in termini di governance, la strategia resterà la stessa”.

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