lunedì 22 gennaio 2024
L’influencer è indagata a Milano, con l'ipotesi di truffa aggravata, non solo per la vicenda del pandoro "Balocco", ma anche per le uova di Pasqua "Dolci Preziosi" e le per bambole "Trudi"
Chiara Ferragni promuove la bambola Trudi

Chiara Ferragni promuove la bambola Trudi - Ansa

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Si allarga l’indagine della procura di Milano su Chiara Ferragni. L’influencer è stata iscritta nel registro degli indagati con l'ipotesi di truffa aggravata, non solo per l’ormai nota vicenda del pandoro “Pink Chiristmas” della Balocco, ma anche per quelle delle uova di Pasqua della “Dolci Preziosi” e per la bambola “Trudi”. Chiara Ferragni, dunque, si trova a rispondere di ben 3 episodi, con i legali rappresentanti delle società produttrici.

E’ quanto emerge dall'atto con cui la Procura milanese giovedì scorso ha sollevato, davanti al procuratore generale della Cassazione, che dovrà decidere a breve, il conflitto tra uffici del pm sulla competenza ad indagare per quanto riguarda il caso del dolce natalizio Pink Christmas della casa dolciaria che ha sede in provincia di Cuneo.

In questo contesto, per iniziativa del procuratore aggiunto di Milano, Eugenio Fusco, che ha delegato le indagini al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, sono stati portati all'attenzione anche gli altri due casi, ossia quello delle uova di cioccolato e quello della bambola chiamata "Mascotte Chiara Ferragni", prodotta in collaborazione con Trudi, l'azienda friulana acquisita nel 2019 dalla Giochi Preziosi, con sede legale a Milano, e per i quali inizialmente l'ipotesi di reato era frode in commercio, poi diventata truffa aggravata. Ora la parola passa al sostituto procuratore generale della Suprema Corte, posto che l'unica Procura ad aver sollevato la questione di competenza chiedendo gli atti relativi al pandoro è quella di Cuneo, guidata da Onelio Dodero.

Con la decisione di allargare le indagini la magistratura «ha accolto in pieno gli esposti presentati dal Codacons successivamente allo scoppio dello scandalo sul pandoro Balocco», ha commentato l'associazione dei consumatori in una nota.

Sulle vicende giudiziarie di Chiara Ferragni è tornata a intervenire la premier Giorgia Meloni annunciando che al Consiglio dei ministri di giovedì sarà presentata una norma che «per cui nelle attività commerciali con anche uno scopo benefico, sulla confezione di quello che vendi devi specificare a chi vanno le risorse, per cosa vanno e quanta parte viene effettivamente destinato a scopo benefico». L'annuncio è stato fatto durante la registrazione della puntata di "Quarta Repubblica", e Meloni ha affermato che la vicenda del pandoro di Chiara Ferragni «ha fatto vedere che c'è un buco in termini di trasparenza nella normativa delle attività commerciali che hanno anche uno scopo benefico. Voluto o non voluto, adesso vi si può incappare».

«Una volta che il procuratore generale presso la Cassazione avrà individuato il pubblico ministero territorialmente competente, chiariremo al designato magistrato ogni aspetto delle tre vicende» hanno affermano gli avvocati di Chiara Ferragni, i legali Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, in attesa che il pg della Cassazione risolva la "disputa" su Milano e Cuneo riguardo la competenza territoriale sul filone di indagine che riguarda la vendita dei pandoro Balocco e venga chiarito anche a chi spetta indagare sulla beneficenza legata alle uova pasquali e alla bambola con le sembianze della influencer. «Siamo totalmente certi della assoluta innocenza di Chiara e che detta innocenza emergerà dalle indagini che verranno condotte - hanno spiegato in una nota i legali -. Siamo fiduciosi del futuro confronto con l'autorità giudiziaria e auspichiamo che il clima mediatico che ha caratterizzato sino ad oggi la vicenda si rassereni».

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