venerdì 29 marzo 2019
Alla Link Campus University sono state raccontate esperienze di rifugiati provenienti da tutto il Mediterraneo
Imprenditori migranti di tutta Italia riuniti a Roma
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Alla Link Campus University di Roma persone da tutto il Mediterraneo sono state richiamate da un incontro di imprenditori rifugiati nato da una idea della Link e di Startups Without Borders: Orizzonti Startup, un faro sull’ecosistema dell’innovazione e una opportunità per incubatori e associazioni di Milano, Bologna e Torino. Durante la mattinata di ieri, momenti di condivisione delle idee dei nuovi arrivati hanno permesso al pubblico di sapere cosa permette di risultare incisivi nel mercato attuale. La conferenza ha preso l’avvio con gli interventi di imprenditori come Ndiaye Mamadou Lamine, giovane senegalese che fondando la società di investimento Mama Venture ha permesso di decollare a tante altre startup.

Alla Link University sono state raccontate esperienze da pionieri, come quella di Keltum Kamal Idrissi, marocchina di Bologna, che ha fondato Hijab Paradise, il primo negozio di “modest fashion” in Italia, e di Abdullahi Ahmed, somalo che ha creato il “Festival dell’Europa solidale e del Mediterraneo”. Lorenzo Minio Paluello (Roma Startup) ha moderato il dibattito. Hanno arricchito la discussione Carlo Medaglia, direttore del Dipartimento di Ricerca della Link Campus, e Massimiliano Falcone, External and Corporate Relations alla Banca Mondiale.

Nel corso del secondo modulo, dedicato a incubatori e organizzazioni del settore, Stefano Rovelli, cofondatore di Singa Italia, e Paolo Marenco (Silicon Study Tour) hanno portato avanti la conferenza, assieme al moderatore Dario Carrera, fondatore di Impact Hub Roma. «In tutto il mondo esiste una rete di incubatori, acceleratori e organizzazioni che supportano startup create da rifugiati e migranti. Noi vogliamo raccontare le loro storie e il loro successo», ha chiarito Valentina Primo, fondatrice di Startups Without Borders.

L’imprenditoria di migranti e rifugiati attira l’attenzione di molti investitori per i risultati ottenuti. Nel 2016 il finanziere George Soros ha annunciato l’investimento di 500 milioni di dollari in opportunità di lavoro per migranti. Lo scorso dicembre, in occasione del Laudato Sì Challenge, lanciato dal Vaticano, Opes Fund Italia si è impegnata a donare 30 milioni di dollari per sostenere società gestite da rifugiati in Italia, dove gli imprenditori nuovi arrivati sono cresciuti del 54% nell’ultimo decennio.

Secondo un report di Mega (Migrant Entrepreneurship Growth Agenda) il 42% delle società create in Italia nel 2017 (un totale di 590mila) è stato fondata da migranti: nel nostro Paese oggi un’azienda su dieci. L’incontro ha permesso alle diverse iniziative di valutare collaborazioni tra i partecipanti. L’augurio è che queste storie di successo ispirino un’ulteriore scommessa di sviluppo. L’incontro presso la Link Campus University ha anticipato il lancio degli Startups Without Borders’ Podcast, che includeranno lezioni tenute da imprenditori migranti e rifugiati di tutto il mondo.

Il workshop ha permesso a tanti (che sognano di avviare una società) di apprendere nozioni e pratiche del mondo dell’imprenditoria, di imparare dagli imprenditori che hanno già superato le difficoltà di avvio e di trovare supporto e orientamento qualificati. Al termine dell’evento, la Pitching Competition ha sottoposto le varie idee a una giuria per la selezione del Gladiator Challenge del Rome Startup Week, e per cinque borse di studio per il training program di Opes Fund Italia a Napoli.

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