venerdì 10 luglio 2020
L'ultima proposta del governo è stata accettata anche dal Club di Parigi. Manca il via libera dei principali creditori privati
Manifestazioni nelle strade di Buenos Aires nel giorno della festa dell'indipendenza dell'Argentina

Manifestazioni nelle strade di Buenos Aires nel giorno della festa dell'indipendenza dell'Argentina - Reuters

COMMENTA E CONDIVIDI

I Paesi membri del G20, a cui si sono associati anche quelli che integrano il "Club di Parigi", hanno reso pubblico il loro sostegno alla ultima proposta presentata dal governo dell’Argentina per ristrutturare quasi 67 miliardi di dollari del suo debito estero. L’invito ai creditori privati a considerare in «modo positivo » l’ultima proposta del ministero dell’Economia argentino, resa nota in un comunicato della presidenza della repubblica a Buenos Aires, è stato formulato in una riunione ministeriale di G20 e "Club di Parigi'"sul tema "Affrontando la crisi del Covid-19" organizzata dall’Arabia Saudita.

La questione è stata sottolineata con enfasi dal ministro dell’Economia saudita, Mohammed Al Jadaan, spiegando che «in alcuni Paesi esiste la necessità di un processo di ristrutturazione ordinato e sostenibile del debito sovrano». La valutazione del ministro saudita è stata rilanciata anche dal direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), Kristalina Georgieva, che già in passato aveva manifestato appoggio per una ristrurazione sostenibile del debito argentino. «Il creditore privato – ha detto – deve vedere questo come un momento di azione in cui tanto i creditori quanto i Paesi possono unirsi, ed è per questo che dobbiamo sforzarci per ottenere una collaborazione reciproca fra creditori e debitori, che sia razionale e rispettosa». Avviato in aprile, il negoziato del governo argentino con i suoi creditori è stato più volte prorogato ed il suo termine attuale è fissato al 28 agosto. L’ultima offerta governativa propone di recuperare mediamente con nuovi titoli 53,5 dollari per ogni 100 di valore nominale dei bond del debito in scadenza.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI