lunedì 23 luglio 2018
Abbiamo guidato la generazione del mitico modello-icona di tanti fuoristradisti che arriverà a settembre sul mercato, ora migliorata anche per le percorrenze sull'asfalto
La nuova Jeep Wrangler Rubicon

La nuova Jeep Wrangler Rubicon

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Spettacolare in off-road, migliorata ma ancora impegnativa da guidare sull'asfalto di tutti i giorni, sempre fedele alla sua tradizione di vettura-icona senza tempo e senza credibili alternative nel segmento sul mercato: è il riassunto breve di un'esperienza al volante della nuova Jeep Wrangler che sbarcherà sui mercati europei in settembre completamente riprogettata. Cinque milioni di esemplari venduti in 77 anni di storia l'hanno resa talmente popolare come la prima e vera Jeep, nome che ha creato un genere con infiniti tentativi di imitazione. Lei non ha bisogno di confronti, ma probabilmente aveva bisogno di una cura ricostituente e di bellezza per guardare ai prossimi anni e alle sfide che la attendono con assoluta tranquillità.

L'erede dell'iconica Willys MB del 1941 dell'Esercito americano - e la successiva CJ-2A (che sta per Civilian Jeep) del 1945, torna dunque sul mercato per dimostrare di meritarsi ancora un posto nella storia dell'auto, sempre basata sulla filosofia del “Go Anywhere. Do Anything” (andare dovunque, fare qualsiasi cosa). L'abbiamo provata sui difficili percorsi nei boschi attorno al circuito austriaco di Zeltweg, dove si è dimostrata un vero 4x4, più abile di sempre nell'utilizzo lontano dall'asfalto, come ormai ben poche auto di questo segmento sanno fare. Il tutto con prezzi che partono da 48.000 euro e infinite possibilità di ritagliarsi la Jeep su misura spaziando tra versioni e accessori Mopar.

Ma Wrangler è diventata più guidabile in assoluto, grazie alle numerose modifiche al telaio e alla meccanica, anche per l'impiego urbano e autostradale - i terreni su cui si confrontano ormai tutti i Suv - con livelli di piacere di guida, confortevolezza e handling davvero migliorati rispetto al modello spartano che va a sostituire. Pur rinnovata completamente (sia nel telaio che nella meccanica e nella carrozzeria) Wrangler 2019 rimane fedele a se stessa nello stile autenticamente Jeep e nella praticità, ma aggiunge ora tante soluzioni ritagliate su misura per i nuovi stili di vita e le esigenze di una clientela che non proviene soltanto dal rude mondo dei fuoristradisti ma che è anche assolutamente trasversale, abbracciando clienti che vengono dalle berline, dalle monovolume e dai Suv.

Riprogettata nel pianale, nella struttura e nell'estetica, nuova Wrangler concilia, come nessuna rivale diretta sa fare, la robustezza e la capacità di non fermarsi dinanzi a passaggi off-road apparentemente impossibili, con una maneggevolezza sull'asfalto degne di una crossover. Queste ultime doti sono esaltate nelle versioni Sport, Sahara e Sahara con pack Overland, con gommatura stradale, mentre le Rubicon hanno invece pneumatici tassellati di serie. La dotazione, a seconda degli allestimenti, prevede due avanzati sistemi di trazione con Command-Trac e Rock-Trac, bloccaggi elettrici dei differenziali Tru-Lock, differenziale a slittamento limitato Trac-Lok e barra stabilizzatrice anteriore a scollegamento elettronico. Ma è anche una comoda wagon 5 porte o una compatta 3 porte (a seconda della versione) sempre a suo agio sull'asfalto e nel traffico, non particolarmente ingombrante - lunga 4,882 metri e larga 1,894 - e davvero facile da manovrare, grazie alla possibilità di percepire facilmente i contorni della carrozzeria e alla presenza della telecamera ParkView con griglia dinamica. Migliorati anche il confort generale e l'insonorizzazione.

Su tutto spicca poi la novità delle motorizzazioni proposte per l'Europa, due novità come il turbodiesel MultiJet II da 2,2 litri e il turbo benzina da 2,0 litri (disponibile nel quarto trimestre) che sono abbinati al nuovo cambio automatico a otto marce e dotati di sistema Stop-Start (ESS). Il salto di qualità, anche in questo caso, è importante: l'unità a gasolio, in particolare, sfrutta un sistema d'iniezione Common Rail che lavora a 2.000 bar, iniettori a solenoide e turbocompressore a geometria variabile (VGT). La potenza erogata è di 200 Cv, la stessa del 4 cilindri 2.8 della vecchia Wrangler, ma l'aspetto più rilevante è il fatto che la coppia massima (450 Nm a 2.000 giri) è praticamente la stessa della CRD ma con consumi molto più bassi, 7,6 litri per 100 km contro gli 8,8 della precedente.



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