venerdì 23 novembre 2018
Selezionate 16 ragazze in età di obbligo scolastico, che hanno abbandonato gli studi, inserite in un percorso di qualifica professionale di “Operatore dell’abbigliamento”
Le "sarte di Scampia" contro la dispersione scolastica
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Contrastare la dispersione scolastica imparando un antico mestiere. Accade a Scampia, periferia a nord di Napoli alla ribalta della cronaca per le faide di camorra. Qui la Eitd Scarl, società guidata da Paolo Lanzilli che opera dal 1994 nel campo della formazione, ha messo in piedi un progetto sperimentale a favore delle giovani donne del quartiere. Rispondendo a un bando della Regione Campania sul sistema duale, emanato dall’assessorato regionale alla Formazione guidato da Chiara Marciani, ha selezionato una rosa di 16 ragazze in età di obbligo scolastico, con alle spalle storie di disagio e che hanno abbandonato prematuramente gli studi, e le ha inserite in un percorso di qualifica professionale di “Operatore dell’abbigliamento”.

Oggi, a un anno e mezzo dalla partenza del corso, le ragazze sono diventate per il quartiere “le sarte di Scampia” e da poco più di un mese hanno cominciato la fase pratica in azienda, in alternanza scuola – lavoro, presso alcuni grandi marchi del mondo della sartoria, nazionale e internazionale, come per esempio Kiton Spa di Ciro Paone, Kuvera spa (nome commerciale Carpisa e Yamamay), Assia Spose ed altre sartorie artigianale di abiti da sposa. Una di esse è impiegata al Teatro San Carlo per confezionare abiti teatrali. Un’opportunità concreta di inserimento attraverso cui le studentesse avranno modo di conquistare il loro riscatto sociale. Il progetto si è anche aggiudicato il Premio Aif per la Formazione – sezione educational, assegnato a Milano il 22 marzo scorso.

La scelta di Scampia non è stata casuale. Sede del progetto è il Centro Alberto Hurtado, nato in una struttura messa a disposizione dal Comune di Napoli e gestita da Padre Fabrizio Valletti, un gesuita che vive il quartiere da oltre quindici anni e che ha realizzato diverse iniziative sociali. A Scampia, poi, la Eitd ha attivato, qualche anno fa, un corso di formazione per sarte, da cui è poi nata la cooperativa sociale “Giovani di Scampia - La Roccia”, che oggi dà lavoro a 15 donne del quartiere. Alcune di loro sono state docenti delle ragazze. La cooperativa è stata inserita immediatamente tra i partner di progetto, per continuare in altre vesti un’avventura che oggi è già quasi tradizione, e le ragazze che vi svolgono il tirocinio avranno un compito ben preciso: dovranno realizzare, entro marzo 2019, una linea di borse e accessori contro la violenza sulle donne, con la scelta di un colore e di frasi simboliche da declinare sui diversi prodotti.

«Quando abbiamo avuto la possibilità di realizzare un progetto che coinvolgesse adolescenti – spiega l'ad di Eitd Scarl – ci siamo subito resi conto della forte portata sociale che avrebbe potuto avere sul territorio. Da qui la scelta di Scampia, per continuare il lavoro avviato negli anni scorsi e accendere un riflettore sulle generazioni future. Le ragazze che hanno frequentato il nostro corso, ed oggi in alternanza scuola-lavoro, hanno ritrovato fiducia in loro stesse. Questo per noi rappresenta il traguardo più importante».

E per le sarte di Scampia si è mobilitato tutto il quartiere. Con spirito di collaborazione, in un rapporto quotidiano con le famiglie delle partecipanti, si è cercato di superare gli ostacoli che a mano a mano si sono presentate: a spese del progetto, ad esempio, si è attivato il servizio navetta, affidato a un ex detenuto che frequenta il Centro, che ha accompagnato le ragazze a lezione e le ha riportate a casa. Le mamme del Centro, poi, hanno preparato per le ragazze quasi quotidianamente la merenda artigianale. E non sono mancati momenti di socializzazione della classe, con gite fuori dall’orario di lezione e fuori dal quartiere, per scoprire con occhi nuovi e con un’altra consapevolezza le bellezze di Napoli.

Intanto la Regione Campania ha emesso nel marzo 2018 un nuovo bando per il sistema duale e la Eitd ha risposto con una nuova progettazione, sempre per la qualifica di sarta ma, ascoltando le esigenze del territorio e facendo tesoro dell’esperienza maturata, l’ha curvata verso l’attività teatrale, dove c’è grande richieste di queste professionalità specializzate. Il tutto, con la collaborazione di una realtà associativa del territorio di San Giovanni a Teduccio, che anche raccoglie nelle sue attività un elevato numero di giovani a rischio di dispersione scolastica.

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