
Un vecchio pick-up trasformato in letto - .
Che i rottami di un'automobile possano generare oggetti di design può non sorprendere. Ma che diventino scarpe o cinture non è così scontato. Eppure è quello che accade veramente a circa 27 milioni di vetture che, secondo un approfondimento realizzato da Maximize Market Research, vengono riciclate ogni anno con l’obiettivo primario di ridurre i rifiuti e, di conseguenza, salvaguardare il benessere dell’ambiente. Automotive Industries ha anche stilato una vera e propria classifica dei Paesi più lungimiranti dal punto di vista del riciclo di autovetture e mezzi di trasporto commerciali: al primo posto si piazzano, a pari merito Germania, Grecia e Romania, seguite da Croazia e Ungheria. L’Italia risulta al 5° posto. Nonostante questo, stando a quanto specificato da Eurostat, i paesi europei, nel corso degli ultimi anni, hanno registrato un lieve calo dei tassi di recupero e riciclo (88%) rispetto al periodo pre-pandemia (94%) con l'Italia che, insieme alla Polonia, vanta il maggior numero di veicoli rottamati dal 2021 ad oggi.
Ecoeuro, compagnia 100% made in Italy specializzata in consulenza strategica per gestire nel migliore dei modi le attività legate al fine vita dei veicoli, spiega come avviene questo processo. “Le macchine private e i veicoli commerciali fuori uso non sono semplici rifiuti, ma opportunità da cogliere e da lavorare – afferma Antonello Di Mauro, fondatore di Ecoeuro –. Giusto per fare un esempio, in quanto realtà di spicco del nostro settore, utilizziamo gli pneumatici in un modo sorprendente. Infatti, dopo un lungo processo, trasformiamo le stesse gomme in polimeri che, a loro volta, possono essere applicati per strutturare la pavimentazione di un campo sportivo o per completare la miscela realizzata per rinnovare, o costruire da zero, l’asfalto di un determinato percorso. Ma non è tutto, infatti, alcuni ricambi appartenenti a veicoli giunti a fine vita possono essere riutilizzati per completare o addirittura salvare altre macchine che necessitano di un pezzo specifico per tornare a funzionare: questa tipologia di operatività rappresenta un risparmio sia di CO2, vista la mancanza di produzione e trasporto di un ricambio nuovo, sia di materie prime. Un altro esempio attuale e green è rappresentato dalle batterie dei veicoli elettrici e ibridi, le quali possono avere una seconda vita come accumulatori di energia per i pannelli fotovoltaici".
Le applicazioni "green oriented" più sorprendenti dei veicoli a fine vita segnalate da un recente approfondimento strutturato dal portale SlashGear, sono vecchie auto, anche d’epoca, trasformate in comodi letti. Un esempio concreto arriva da Detroit, dove un cittadino americano ha pensato bene di riciclare il suo pick-up, ricavandone un comodissimo mobile destinato al riposo e al sonno. Ma non è tutto perché gli esperti consigliano di non buttare le cinture delle auto giunte a fine vita perché possono essere tramutate in cinte creative per il girovita. E ancora, ci sono autovetture dotate di motori che non sono semplici parti meccaniche, bensì vere e proprie opere d’arte, le quali, arrivato il momento di dire addio alla propria fedele compagna di viaggio, vengono ripuliti, perfezionati e, infine, utilizzati come tavolini oppure oggetti di design dal fascino intramontabile. Per ultimi, ma non meno innovativi ed importanti, ecco i copricerchioni riciclati e utilizzati come orologi, e di nuovo gli pneumatici che, in particolar modo in Africa, vengono lavorati per poi diventare infradito o scarpe per lavorare nei campi.