mercoledì 4 settembre 2019
La presidente designata in audizione al Parlamento europeo: "Spero di non dovere mai dire 'Whatever it takes'". Il richiamo ai Paesi a fare la loro parte: "Chi ha margini fiscali li utilizzi"
Lagarde chiama in causa i governi
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"Ero presente quando Mario Draghi ha pronunciato la celebre frase Whatever it takes, spero di non voler pronunciare quella frase ancora perché significa che i politici non fanno il loro lavoro". Così ha risposto Christine Lagarde ad un eurodeputato che le chiedeva, nel corso dell'audizione all'Europarlamento se il direttore del Fmi designato a prendere il posto di Mario Draghi fosse pronta come nuova presidente della Bce a fare qualsiasi cosa necessaria per salvare l'euro.

Lagarde ha sottolineato che da allora è stato creato il meccanismo europeo di stabilità economica e ribadito che la Bce è pronta ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione. Ma ha anche chiamato in causa i governi per far fronte al peggioramento del panorama economico: "Gli Stati che hanno margini fiscali - ha dichiarato - li devono usare". C'è spazio, insomma, per Paesi come la Germania perché mettano in campo pacchetti di rilancio dell'economia. Tanto più in vista di un autunno che nasconde, ha aggiunto l'ex numero uno del Fmi, "rischi di seria natura" a causa delle tensioni commerciali e della Brexit. I governi devono fare la loro parte, in un contesto che si sta annuvolando e in cui la Bce non ha più i margini di intervento che poteva avere all'inizio della Grande crisi. Anche riguardo alle riforme strutturali, che restano "una missione incompiuta". Le banche centrali, ha insistito Lagarde, "non sono gli unici attori in campo".

Ai cronisti che chiedevano un commento sulla possibile nomina dell'eurodeputato Pd, Roberto Gualtieri, come ministro del Tesoro italiano, il presidente designato della Bce ha risposto: "Un bene per l'Italia e per l'Europa".

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