Alberto Aimone Cat con uno dei suoi dipinti - .
Un incontro tra bellezze: un palazzo storico, un artista e la sua mostra di pregiati dipinti, l’automobile e un viaggio nel tempo attraverso le sue declinazioni stilistiche per evidenziare fascino e design. Villa Rey, tra i palazzi più eleganti e affascinanti della precollina torinese e dal 2006 sede dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano), è una struttura che risale a fine 1600 e ha attraversato la storia (c’è un bunker sotterraneo che risale all’occupazione durante la seconda guerra mondiale quando la Villa fu occupata dalle truppe tedesche). Villa Rey è stato un punto di riferimento di Open House Torino, aperto gratuitamente al pubblico e ha ospitato la mostra di alcune delle opere di Alberto Aimone Cat, artista torinese classe 1953 capace di riversare attraverso la pittura tutto il suo amore per l’auto, mondo in cui è cresciuto con un eccellente percorso ingegneristico (nel settore automotive, in particolare nei sistemi di fissaggio statici e dinamici, collaborando da esterno con marchi storici come Fiat, Alfa Romeo e Lancia) senza trascurare la passione per la pittura.
Così nella sede dell’ASI, che certifica l’autenticità e l’originalità dei modelli identificati dal legislatore per il valore storico e culturale, è andata in scena l’esposizione dei quadri che celebrano capolavori della storia e del design automobilistico: una viaggio che va dai modelli iconici e leggendari come la Ferrari GTO o la Jaguar E-Type, a eventi spettacolari come la 24 Ore di Le Mans o un Gran Premio di F1. Tinte forti e d’impatto che non fanno però sfuggire i dettagli, che sia l’abitacolo, un riflesso, un volante, perché la bellezza sovente è nascosta nei particolari. La pittura di Alberto Aimone Cat non cerca di riprodurre la velocità, ma di trattenerla. È memoria in movimento, colore che racconta il rombo, forma che vibra nel silenzio di una tela.
L’arte è bellezza, sorprende e racconta il talento individuale: fin da giovane Alberto Aimone Cat frequenta corsi di tecnica classica a olio e acquarello, negli studi privati. Il rigore del disegno tecnico resta una costante, ma nella pittura si apre alla libertà di colori e fantasie: con pennelli e matite costruisce atmosfere in equilibrio tra l’arte e l’automobile, tra realtà e visione con uno stile riconoscibile e contrasti cromatici. Anche la Fondazione Marazzato (nel vercellese, settore sostenibilità) ha celebrato l’artista durante l’evento Ruote Veloci, a porte aperte.