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Stando ai dati forniti in occasione della presentazione dell'aggiornamento del piano al 2028, anche le emissioni nette Scope 1 e 2 di Eni nell'Upstream, che al 2024 sono state ridotte del 55% rispetto alla baseline del 2018, continuano a diminuire in linea con l'obiettivo Eni di net zero al 2030. - Reuters
Si stima che aumenterà di 4 volte la capacità installata di energia rinnovabile di Plenitude, fino a 15gw, entro il 2030. È quanto si legge nel piano strategico aggiornato 2025-2028 della società Eni. Una crescita che, secondo le previsioni del Gruppo, consentirà di quasi raddoppiare l'ebitda entro il 2028, fino a 1,9 miliardi di euro, livello che crescerà ulteriormente fino a oltre 2,5 miliardi entro il 2030. Si prevede che il Roace a medio termine si attesterà intorno al 10%.
Con Plenitude ed Enilive, Eni ha creato due business integrati a crescita elevata che supportano i clienti nella decarbonizzazione dei consumi di energia. L'ingresso nel 2024 di nuove forme di capitale in questi business, si legge nell'update del piano, a supporto della loro crescita, ha confermato il valore significativo che Eni sta creando con essi. I business di Eni legati alla transizione hanno non soltanto un loro valore di mercato, ma contribuiscono alla diversificazione e resilienza a livello del Gruppo generando utili e i flussi di cassa crescenti.
Nell'annunciare il piano strategico aggiornato la multinazionale dell'energia ha confermato inoltre sia l'obiettivo di oltre 5 milioni di tonnellate di capacità di produzione di biocarburanti entro il 2030, sia l'opzionalità per la produzione di Saf di oltre 2 milioni di tonnellate. Secondo le previsioni, Enilive aumenterà l'ebitda a 2,5 miliardi entro il 2028 e che più che triplicherà il risultato del 2024, raggiungendo 3 miliardi entro il 2030 (con una posizione capace di generare un Roace superiore al 15%). Inoltre, sia per Plenitude sia per Enilive il gruppo prevede "di continuare a ricevere manifestazioni di interesse, ed è probabile che Eni accoglierà anche per Plenitude, come fatto per Enilive, investimenti esterni fino a un livello di partecipazione di circa il 30%".
L'amministratore delegato Claudio Descalzi ha ragionato sul fatto che Eni si sia "focalizzata su business in cui detiene punti di forza distintivi in termini di competitività, basati su tecnologia e catene del valore integrate, e che generano crescita e rendimenti attrattivi in rapporto al rischio. Il nostro approccio strategico - ha continuato - sempre coerente ci ha consentito di adattare all'evoluzione del mercato i nostri punti di forza tradizionali, come l'Upstream; di rilanciare la Chimica; di creare nuovi business di valore in ogni ambito delle nostre aree operative, quali Plenitude, Enilive, la società satellite relativa alla CCUS (cattura della Co2, ndr) e la business combination in Indonesia-Malesia".
"Per il 2025 proporremo un dividendo di 1,05 euro per azione, in aumento del 5%, e un riacquisto di azioni proprie inizialmente fissato a 1,5 miliardi di euro con un upside fino a 3,5 miliardi di euro" ha aggiunto Descalzi, presentando i dettagli del piano strategico 2025-28 e le previsioni di lungo termine.
"Il dividendo sarà integrato - ha spiegato poi il Ceo della multinazionale italiana dell'energia - da un piano di riacquisto di azioni proprie che porta il payout complessivo compreso tra 35% e 40% del Cffo, aumentato rispetto al range precedente pari al 30-35%, a testimonianza dei progressi strategici, operativi e finanziari compiuti. Inoltre, in caso di upside nella generazione di cassa, fino al 60% della cassa addizionale generata verrà distribuita a favore degli azionisti".