venerdì 4 luglio 2025
Dalla Camera dei Deputati 7 proposte per risolvere un problema che minaccia il settore della mobilità in Italia con ripercussioni su sicurezza stradale e mercato del lavoro
È emergenza trasporti: mancano autisti e istruttori professionisti
COMMENTA E CONDIVIDI

Nei giorni scorsi presso la Camera dei Deputati, si è svolta una conferenza stampa per attenzionare l’emergenza nel settore dei trasporti relativa alla carenza strutturale di autisti professionali, istruttori e insegnanti di guida. Una situazione che sta mettendo a repentaglio il settore della mobilità in Italia, con ripercussioni dirette sulla sicurezza stradale e sul mercato del lavoro. L’iniziativa, promossa da associazioni di categoria, imprese di trasporto e realtà innovative come la startup BRUM, ha visto la presentazione ufficiale di un appello condiviso per riformare l’intero sistema di formazione alla guida.

I numeri emersi in conferenza stampa sono preoccupanti. In Italia nel 2024 sono state rilasciate solo 20.147 patenti C (patente professionale trasporto merci) a fronte di un fabbisogno stimato di oltre 214.000 conducenti, mentre per la patente D (patente professionale trasporto persone) i neopatentati sono stati 5.707, contro un fabbisogno minimo di 17.000 (Fonte: indagine Unioncamere). Infine gli istruttori attivi sul territorio nazionale sono appena 11.000 di cui oltre il 70% ha più di 40 anni evidenziando come si tratti di una professione il cui ricambio generazionale è fortemente a rischio. (Fonte: patente.it)

Il cuore dell’appello presentato alla Camera si fonda su sette proposte concrete, nate dal confronto diretto con chi, ogni giorno, lavora nella formazione alla guida. La prima richiesta è quella di snellire e uniformare l’accesso alle professioni di istruttore, autista, e insegnante di guida, che oggi risulta un percorso farraginoso e disomogeneo da provincia a provincia, superando ostacoli burocratici e valorizzando le competenze già precedentemente acquisite. Nell’appello è stata richiesta anche una semplificazione dei requisiti formativi, eliminando distinzioni rigide legate all’età e permettendo a tutti – giovani e meno giovani – di accedere alle patenti professionali senza ostacoli sproporzionati.

C’è poi la necessità di portare a 12 le ore minime obbligatorie di guida con istruttore per la patente B, un numero che allineerebbe l’Italia agli standard europei. Come ha sottolineato Nicolò Martino, Head of Autoscuola di BRUM e istruttore da oltre dieci anni: “Con solo 6 ore obbligatorie di guida pratica per ottenere la patente B, l’Italia è in fondo alle classifiche europee. Ma se non aumentiamo il numero di istruttori, non possiamo nemmeno chiedere più ore di guida: il sistema si blocca da solo.”
Un altro punto chiave è rendere attrattivo il ruolo dell’istruttore ricalibrando le procedure di accesso alla professione, prevedendo degli incentivi economici e introducendo un periodo di tirocinio formativo in autoscuola. L’appello chiede anche di valorizzare il ruolo dell’istruttore, riconoscendolo come figura centrale della mobilità e abilitandolo ad agire in modo più autonomo, con strumenti digitali e modelli imprenditoriali flessibili. “Stiamo costruendo una rete di professionisti connessi, autonomi e valorizzati. Vogliamo che i giovani vedano in questo lavoro un’opportunità di lavoro concreta, ambiziosa e dignitosa” ha raccontato Luca Cozzarini, imprenditore under 30 che ha già raccolto oltre 4 milioni di euro di investimenti per la startup BRUM del Gruppo OneDay.

Non meno importante è la proposta di riformare il sistema CQC (Carta di Qualificazione del Conducente), oggi considerato da molti operatori inefficace e troppo sbilanciato sulla teoria. L’obiettivo è riequilibrare teoria e pratica, semplificare l’esame e renderlo più funzionale alle reali esigenze di chi guida per lavoro. Infine, un tema cruciale riguardante il trasporto merci e persone: facilitare il riconoscimento dei titoli esteri, consentendo a cittadini stranieri con esperienza nel settore di inserirsi più facilmente nel mercato italiano, colmando i vuoti strutturali di un comparto sempre più in affanno.

Tra i firmatari dell’appello figurano BRUM, Sit, Flixbus, Wayla, Assoistruttori, Trasportounito e Federmobilità, tutti d’accordo nel chiedere risposte immediate e misure concrete per un nuovo modello formativo: più efficiente, più sicuro, più equo e più attrattivo per le nuove generazioni. “Serve una presa in carico politica e istituzionale. Serve che il MIT metta questo tema in cima alle priorità. E oggi siamo qui per dire: ci siamo, siamo pronti a fare la nostra parte”, ha affermato Luca Cozzarini.
"Il problema della mancanza di autisti nel settore autotrasporti è noto da tempo. Purtroppo la maggioranza non ha colto l'occasione offerta dalla riforma del Codice della Strada per intervenire. Bisogna rilasciare più patenti e bisogna creare le condizioni per cui le persone giovani siano spinte a non abbandonare questo mestiere. Ecco perché l'appello lanciato da BRUM è molto importante: la politica si metta in ascolto di chi ha idee”, ha dichiarato l’on. Giulia Pastorella, membro della IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei Deputati.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: