sabato 13 gennaio 2018
All'Università di Milano-Bicocca nasce Wbr-Lab, il primo laboratorio di ricerca per la misurazione degli effetti derivanti dall'adozione di programmi di benefit aziendali
Ecco come si misura il valore del welfare
COMMENTA E CONDIVIDI

Sotto la direzione e il coordinamento scientifico di Dario Cavenago - ordinario di Economia aziendale e direttore di Maunimib presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca - ha preso avvio l’attività del laboratorio di ricerca Welfare Benefit Return (“Wbr-Lab”) che si propone di definire una metodologia per la misurazione della “creazione di valore” economico (lato azienda) derivante dall’adozione di programmi di welfare aziendale. Wbr-Lab è il frutto di una collaborazione dell’Università Milano-Bicocca con Valore Welfare - società milanese specializzata nella consulenza per la costruzione e l’implementazione di piani di welfare aziendale - che ha promosso la costituzione del laboratorio e ha aggregato le aziende che parteciperanno ai lavori di ricerca e di validazione della metodologia.

Fanno parte di Wbr-Lab le seguenti società:
• Aeroporto di Bologna Spa
• Axa Italia Spa
• Bper Banca Spa
• Cirfood s.c.
• Havas Media Srl
• Italtel Spa
• Milano Serravalle-Milano Tangenziali Spa

Wbr-Lab rappresenta un unicum nel panorama delle attività di studio e di ricerca sul welfare aziendale. L’aspetto sinora meno esplorato dagli operatori del settore e dalle imprese nelle quali siano presenti piani di welfare aziendale e di flexible benefit è proprio quello della misurazione dei “ritorni di valore” che queste iniziative possono generare sul piano economico. L’esperienza del team dell’Università Milano-Bicocca in materia di Human Resource Management e l’esperienza diretta di Valore Welfare, con il fattivo apporto delle aziende partecipanti, consentiranno di giungere alla definizione di un modello integrato e adattabile rispetto alle specifiche caratteristiche di ogni singola impresa.

«Con questo obiettivo – ha precisato il professor Cavenago in occasione della presentazione del progetto – riteniamo sia possibile identificare un set di indicatori ed una metodologia applicabile in qualsiasi impresa per la misurazione dell’impatto economico degli investimenti associati alle iniziative di welfare aziendale». A un’iniziale fase di ricerca e di studio seguirà una fase di validazione e di test per l’applicazione della metodologia Wbr nei diversi contesti aziendali espressi dalle Aziende partecipanti e ciò allo scopo di validare l’adeguatezza e l’efficacia della metodologia nel misurare l’impatto economico del welfare aziendale nei diversi contesti organizzativi.

«Confidiamo che i lavori si possano concludere entro la prima metà del 2018 - ha sottolineato Giovanni Scansani, amministratore unico e co-fondatore di Valore Welfare - affinché sia poi possibile estendere l’applicazione della metodologia anche alle imprese che stiamo affiancando nella realizzazione dei piani di welfare aziendale, tutte desiderose di poter disporre di uno strumento per assumere decisioni gestionali coerenti sostenute da risultati misurabili quanto all’impatto economico e al ritorno sull’investimento. Sono questi gli obiettivi che potranno essere conseguiti con la metodologia che sarà definita dal laboratorio, destinata a diventare uno strumento operativo importante per il consolidamento e il successo delle prassi di welfare aziendale».

«Se il welfare aziendale è anche un tema economico, oltre che sociale per la comunità d’impresa - conclude Antonio Manzoni, co-fondatore di Valore Welfare - è necessario affrontarlo con strumenti ed approcci adeguati. Investire sulle persone significa guadagnare in competitività, efficienza e redditività e dove i progetti di welfare aziendale sono stati da noi misurati, il ritorno si attesta fra il 15% e 25% dell’investimento iniziale».


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: