giovedì 10 marzo 2022
Dove rifornirsi, come comportarsi alla guida e quanto costa usare abitudini scorrette: ecco i consigli per difendersi dai prezzi record di questi giorni
Prezzi record per diesel e benzina, mai così care negli ultimi 14 anni

Prezzi record per diesel e benzina, mai così care negli ultimi 14 anni - Ansa

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L'annuncio dell'embargo da parte di Stati Uniti e Regno Unito sui prodotti energetici provenienti dalla Russia ha spinto ulteriormente le quotazioni dei mercati petroliferi: Brent di nuovo a 130 dollari, quotazioni del gasolio fuori controllo, con un balzo pari a dieci centesimi al litro. Il Diesel oggi in Italia in molti punti vendita costa più della benzina anche alla pompa, nonostante l'accisa più bassa (0,728 euro/litro la benzina, 0,617 il gasolio). Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, la media del Diesel servito tocca i 2,1 €/l, mentre si avvicina ai 2 €/l nella modalità self (già raggiunti in alcuni distributori). La verde continua a salire ed è ormai stabile sopra i 2,1 €/l nel rifornimento con servizio. Corposi rincari si registrano anche per i prezzi praticati del metano auto.

Di fronte a questa situazione drammatica per il portafoglio, chi guida può però cercare di difendersi. Risparmiare sui consumi non è impossibile, prima di tutto con un migliore stile al volante. I consigli utili possono sembrare ovvi e banali, e in parte lo sono, ma ricordare alcune regole fondamentali può essere importante. Specie alla luce del fatto che è stato calcolato che con pochi semplici accorgimenti si può arrivare a ridurre del 30% i costi per il rifornimento.

Prima di tutto, per utilizzare meno carburante è buona norma adottare una guida morbida e fluida, e ridurre la velocità a cui siamo abituati. La media di 50 km/h è l'ideale: si consuma meno e si rispettano i limiti. Procedere a 130 km/h comporta consumi del 25% superiori rispetto a una velocità di 110 km/h, che a sua volta aumenta del 9% i consumi rispetto a 95 km/h e del 15% rispetto a 80 km/h. Riducendo la velocità in autostrada con una vettura diesel compatta da 130 km/h a 120 significa risparmiare circa 6 km/litro. Su un tratto Milano-Bologna (circa 200 km), si risparmiano circa 4 litri di gasolio.

Più in generale, considerando una percorrenza media di 10mila km, è bene ricordare che:

• Evitando di riscaldare troppo a lungo il motore dopo l'accensione si risparmiano fino a 2 litri di carburante al mese, circa 60 euro l’anno.
• Cambiare sempre marcia a circa 2000 giri fa risparmiare fino a 40 euro l’anno.
• E’ stato verificato che guidare con i finestrini chiusi permette di risparmiare fino a 55 euro l’anno di benzina.
• Mantenere una velocità costante fa risparmiare fino al 35% di carburante.
• Con una corretta pressione delle gomme, si utilizza il il 3% di carburante in meno, con un risparmio di oltre 60 euro l’anno.
• Con una guida tranquilla in città possiamo ridurre i consumi di almeno il 10%, con un risparmio superiore ai 90 euro l’anno.
• Un peso di soli 20 Kg in più in auto o nel bagagliaio aumenta i consumi di carburante dello 0,5%. Inoltre non utilizzando gli accessori che penalizzano l’aerodinamica dell'auto (portasci e portapacchi, ad esempio) si riducono i consumi di circa il 10% a viaggio.
• L’aria condizionata tenuta accesa al massimo della potenza può far consumare fino al 25% in più di carburante a viaggio.

Molto importante è scegliere con attenzione dove rifornirsi. Ci sono distributori con prezzi più bassi della media: bisogna identificarli e avere la costanza di fare il pieno da questi. Le cosiddette «pompe bianche» o «no logo» — cioè: le indipendenti, le senza marchio, insomma quelle che non appartengono alle grandi compagnie — sono di solito (ma non sempre, attenzione) più economiche. Hanno una presenza regionale o provinciale, spesso si tratta di imprenditori indipendenti. In questi giorni molti di questi offrono i carburanti con costi mediamente più bassi di 16 centesimi al litro: poco, è vero, ma su un pieno da 50 litri vuol dire risparmiare 8 euro. I distributori «no logo» sono quasi ottomila in Italia. Ci si può fidare? In linea di massima, sì. Perché la differenza non è dovuta alla qualità del carburante, pari a quella proposta dalle grandi compagnie (i controlli sono gli stessi, dunque le possibilità di incappare in un’adulterazione sono le stesse), ma all’assenza di costi accesori: dal personale ridotto al minimo all’assenza della pubblicità e del marketing, tipo le raccolte punti con «premi» e altre più o meno allettanti trovate, che servono a fidelizzare la clientela. Tutti costi ignoti alle «pompe bianche», che non devono trasferire alcunché al consumatore.



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