mercoledì 21 febbraio 2024
I punti di rifornimento ora sono più di 50mila, rispetto alle auto elettriche circolanti è primato in Europa. Napoli la sorpresa positiva. Molte quelle "lente" o non funzionanti
Elettrificazione Volvo e stazioni di ricarica ultrafast Powerstop

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Prosegue la crescita record delle colonnine per il rifornimento delle auto elettriche in Italia, con i punti di ricarica a uso pubblico installati nella Penisola che a fine 2023 hanno superato quota 50.000. È quanto emerge dalla quinta edizione dello studio “Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia”, presentato da Motus-E, che rileva nell’anno da poco trascorso la posa di 13.906 nuovi punti di ricarica, di cui 3.450 installati solo nell’ultimo trimestre, con un'espansione del 38% rispetto al 2022. Il volume delle nuove installazioni infrange così il primato segnato nel 2022 (con 10.748 nuovi punti installati), portando il numero dei punti di ricarica sul territorio al 31 dicembre 2023 a 50.678 unità, valore che pone l’Italia tra i Paesi più virtuosi d’Europa.

Con 23 punti di ricarica a uso pubblico ogni 100 auto elettriche circolanti infatti, l’infrastruttura italiana si conferma davanti a quella di Francia (14 punti ogni 100 auto elettriche circolanti), Germania (10 punti ogni 100 auto elettriche circolanti) e Regno Unito (10 punti ogni 100 auto elettriche circolanti), conservando il primato anche considerando solo i punti di ricarica veloci in corrente continua: Italia (3,4 punti ogni 100 auto elettriche circolanti), Francia (2,1 punti ogni 100 auto elettriche circolanti), Germania (2 punti ogni 100 auto elettriche circolanti), Regno Unito (1,5 punti ogni 100 auto elettriche circolanti). Anche per quanto riguarda il numero di punti di ricarica rispetto alla lunghezza totale della rete stradale l’Italia è davanti, con una media di 1 punto di ricarica ogni 5 km di strade, precedendo Regno Unito (1 punto ogni 6 km), Germania (1 punto ogni 7 km) e Francia (1 punto ogni 9 km).

La Lombardia si conferma la prima Regione per punti di ricarica (9.395), davanti a Piemonte (5.169), Veneto (4.914), Lazio (4.659) ed Emilia-Romagna (4.253). In evidenza la Campania, seconda Regione assoluta per crescita dell’infrastruttura nel 2023, con 2.691 nuovi punti di ricarica installati. Tra le città invece, Roma è quella che al 31 dicembre 2023 conta più punti di ricarica installati (3.588), seconda piazza per Milano (2.883) e terza per Napoli (2.652). La classifica cambia però se consideriamo il numero di punti di ricarica per km² di superficie, con Napoli sul gradino più alto del podio (225 punti ogni 100 km²), davanti a Milano (183 punti ogni 100 km²) e Roma (67 punti ogni 100 km²).

Uscendo dai centri urbani si nota l’impennata dei punti di ricarica in autostrada, che al 31 dicembre 2023 hanno raggiunto quota 932 – di cui il 61% con potenza superiore addirittura ai 150 kW -, rispetto ai 496 registrati a fine 2022. Almeno un’area di servizio autostradale ogni 3 è dotata di infrastrutture per la ricarica. Grazie alla collaborazione con RSE, il report include anche l’aggiornamento dell’analisi spaziale dei punti di ricarica geolocalizzati, da cui emerge che, considerando anche le aree più remote e isolate del Paese, nell’86% del territorio nazionale è presente almeno un punto di ricarica in un raggio di 10 km. Valore che avvicinandosi alle zone urbanizzate e alle città metropolitane sale fino a oltre 2.000 punti di ricarica nello stesso raggio. “Il lavoro necessario per infrastrutturare il Paese naturalmente non è finito, ma la strada intrapresa è quella giusta e anche nel 2024 assisteremo a un costante miglioramento e ampliamento della rete di ricarica al servizio dei cittadini”, osserva il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, auspicando che l’impegno degli operatori possa essere coadiuvato da una semplificazione e omogenizzazione degli iter autorizzativi, ancora lunghi e articolati.

I numeri nascondono però una realtà un po' diversa. Come rilava il sito del mensile specializzato "Quattroruote", il 18% delle infrastrutture installate è inutilizzabile, perché la burocrazia impedisce il collegamento alla rete da parte dei distributori di energia. E la distribuzione è disomogenea, col Nord al 58%, seguito da Sud e Isole al 23%, e dal Centro al 19%: insomma, lo Stivale è spaccato in tre. Senza considerare che numerose colonnine sono inservibili a causa di inefficienze, vandalismi e soste vietate. Pochissime, inoltre, sono le paline veloci: su 50.678, ben 43.564 hanno una potenza inferiore a 50 kW (che comporta tempi lunghi per il “pieno”), mentre solo 4.579 vanno da 50 a 149 kW, e 2.535 da 150 kW in su. Per quanto riguarda le prese in autostrada, manca la pubblicazione da parte di quasi tutti i concessionari dei bandi previsti per l’installazione delle stazioni. Non ultimo, si attende da tempo lo sblocco delle risorse del Piano nazionale ripresa resilienza dedicate alla rete di ricarica.

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