giovedì 18 aprile 2013
Sempre più frequentemente le famiglie italiane, spiega l'indagine, utilizzano i risparmi in banca per far fronte alle spese correnti. Oltre 11 milioni di italiani temono di non riuscire a mantenere l'attuale tenore di vita, mentre per 14 milioni e mezzo di nuclei risparmiare è diventato quasi impossibile.
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4,2 milioni di italiani, vale a dire il 17% delle famiglie, non arrivano a fine mese. Il loro reddito non è sufficiente a coprire tutte le spese. Lo certifica l'ultima indagine del Censis e di Confcommercio. Sempre più frequentemente le famiglie italiane, spiega la ricerca, utilizzano i risparmi in banca per far fronte alle spese correnti. Dati che raccontano il clima di fiducia e le aspettative delle famiglie in questo inizio di 2013: oltre 11 milioni di italiani temono di non riuscire a mantenere l'attuale tenore di vita, mentre per 14 milioni e mezzo di nuclei risparmiare è diventato molto più difficile tanto da mettere in dubbio la possibilità di migliorare o di mantenere l'attuale tenore di vita. Dal documento emerge inoltre che più di 13 milioni di famiglie avrebbero qualche difficoltà economica ad affrontare in questo momento spese improvvise piuttosto consistenti. Mentre circa il 28% dei nuclei mostra difficoltà sia a rispettare scadenze di pagamento, inclusi tasse e tributi. Aumentano anche quelle che ricorrono a piccoli prestiti e quelle che decidono di rinviare i pagamenti. Per 11 milioni di famiglie, secondo il rapporto, la preoccupazione principale è quella economica, quella di dover diminuire il proprio tenore di vita per far fronte alla crisi. Sul capitolo lavoro, fortissime sono le preoccupazioni: nell'Italia della crisi più che mai per trovare lavoro serve una raccomandazione. Ne è convinto oltre un italiano su due (51,9%) secondo l'osservatorio Censis-Confcommercio che analizza il clima di fiducia delle famiglie. Molto al di sotto (22,7%) la quota di chi crede che siano sufficienti le capacità personali oppure il fatto di disporre di una solida formazione (22,6%). Appena due italiani su dieci sono inoltre convinti che la conoscenza delle lingue straniere possa favorire un'assunzione. «La questione che ruota intorno al lavoro è uno dei motivi principali di preoccupazione delle famiglie italiane - ha detto il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma - il 12% dei nuclei familiari ha al proprio interno un componente che teme di perdere il posto di lavoro nel 2013».
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