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L'Unione Europea “accetta” il braccio di ferro commerciale con gli Stati Uniti, rispondendo alla scelta americana di introdurre dazi del 25% sull'acciaio e l'alluminio europei (compresi i prodotti derivati). Oltre a “scongelare” le tariffe che erano bloccate in un precedente accordo per un valore di circa 4,5 miliardi di euro, Bruxelles mette sul tavolo una nuova lista di prodotti americani che potrebbero essere colpiti da dazi per un valore complessivo fino a 21 miliardi di euro: in totale, dunque, Washington verrebbe colpita per un valore di quasi 26 miliardi di euro. La lista di prodotti, presentata ufficialmente dalla Commissione Europea, è ancora oggetto di consultazioni con gli Stati membri e le parti interessate, ma punta già in modo chiaro a settori ad alta valenza simbolica e politica per l'economia statunitense.
I prodotti colpiti dall'Ue
La lista dei prodotti americani che saranno colpiti è lunga. Si va dai tacchini con peso superiore ai 185 grammi alla carne bovina disossata e al pollame – settori chiave per Stati a maggioranza repubblicana come Nebraska e Kansas -, dallo yogurt a diversi derivati del latte, dal ginger al curry fino alle salsicce di fegato e a prodotti da bagno come shampoo e dentifrici. Tra gli altri prodotti colpiti, la soia proveniente in particolare da Stati come la Louisiana, feudo dello speaker della Camera Mike Johnson. Dazi anche su prodotti Usa industriali, come forni, stufe, congelatori, tosaerba, tutti beni per i quali l'Ue ritiene di avere alternative interne. Poi le iconiche Harley-Davidson, già bersaglio di precedenti contromisure europee, e per cui Bruxelles incoraggia le alternative made in Europe. E ancora: prodotti in legno, fondamentali per l'economia di Stati come Georgia, Virginia e Alabama, e ritenuti input strategici per il settore manifatturiero Usa.
L'obiettivo, spiegano da Bruxelles, è chiaro: "Colpire settori cruciali per l'economia statunitense, molti dei quali situati in stati politicamente sensibili, senza danneggiare l'interesse europeo". Intanto, la finestra per i negoziati con Washington resta aperta, ma l'Ue fa sapere di essere pronta a negoziare, reagire e anche a fare causa, se necessario.
I tempi
I dazi europei entreranno in campo dal primo aprile e saranno pienamente operativi entro il 13 dello stesso mese: la Commissione lascerà scadere il primo aprile la sospensione delle contromisure esistenti contro gli Stati Uniti per il 2018 e il 2020. In secondo luogo, presenterà un pacchetto di nuove contromisure sulle esportazioni statunitensi: tali misure entreranno in vigore entro la metà di aprile. Secondo Bruxelles, l'approccio adottato è "intelligente": colpire dove fa male agli Stati Uniti, ma limitando al minimo i danni per l'industria europea. "Non vogliamo penalizzare noi stessi, ma reagire in modo fermo a una misura che riteniamo profondamente sbagliata", ha spiegato un alto funzionario europeo.