Con i sovranisti che non sfondano e una maggioranza del Parlamento Ue confermata nelle mani delle forze europeiste, le Borse continentali avviano la seduta in terreno positivo e proseguono le contrattazioni in rialzo. I listini brindano anche
alle parole di Donald Trump sull'ipotesi di un accordo con la Cina sui dazi ma è soprattutto l'esito elettorale a condizionare i mercati in questo primo giorno della settimana.

Anche Piazza Affari è ben intonata e sale dell'1,2%, giudata anche dal balzo di Fca dopo l'ufficialità della proposta di fusione avanzata a Renault. Con in testa Milano sono in rialzo però tutte le altre piazze: Francoforte (+0,63%), Madrid (+0,59%), e Parigi (+0,45%). Lo spread tra Btp e Bund tedesco si attesta a 267 punti con il rendimento del decennale italiano al 2,56%. Poco mosso l'euro sul dollaro.

Il voto del fine settimana, del resto, era una delle principale incognite di questo periodo per i mercati già messi alla prova dalla guerra dei dazi e dal nodo della Brexit. Il clima era di incertezza, anche perché le elezioni europee sono arrivate alla fine del periodo delle trimestrali. Ora gli occhi sono sulle euro-nomine, soprattutto in tema di Bce, ma anche quelli delle istituzioni politiche dell'Ue. Dagli equilibri tra le forze nel nuovo Parlamento europeo dipende proprio la tensione sui titoli di Stato. Al momento quelli decennali italiani rendono il 2,54%, meno solo di quelli greci (3,33%), mentre quelli tedeschi hanno tasso negativo (-0,11%), e quelli di Francia (0,27%), Spagna (0,81%) e Portogallo (0,96%) sono sotto l'1%. Un'asta di titoli semestrali per 6,5 miliardi è prevista mercoledì 29 maggio e sul rendimento avrà il suo peso il risultato elettorale.