venerdì 17 aprile 2015
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«Bene la conferma degli investimenti, benissimo l’impegno per il rientro di tutti i lavoratori dalla cassa integrazione, ok ai nuovi modelli. Ottimo il coinvolgimento dei dipendenti ai risultati aziendali con bonus davvero importanti. Ma so che possiamo fare anche di meglio: possiamo costruire una vera partecipazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze ». Marco Bentivogli, da pochi mesi alla guida del sindacato dei metalmeccanici della Cisl raccoglie i frutti dell’impegno di chi ha scommesso assieme a Fiat sull’innovazione, ma subito rilancia la sfida alla nuova Fca. Segretario, siamo a una svolta o è solo un contentino per i lavoratori? Quello di Marchionne è stato un annuncio molto importante. Anzitutto perché ha dato conferma dei 15 miliardi di investimenti fino al 2018, della volontà per quella data di riportare al lavoro tutti i 48mila dipendenti e ha confermato il lancio dei nuovi modelli come la 'Giulia' che si farà a Cassino. Poi soprattutto per l’entità dell’impegno economico messo a disposizione dei lavoratori del gruppo: 600 milioni di euro in un quadriennio. Ma così non si impoverisce la contrattazione 'tradizionale' del salario? Al contrario. Di fatto nel contratto Fca (aziendale di primo livello che sostituisce quello dei metalmeccanici, ndr) il salario sarà diviso in tre. Un salario di base come in tutti i contratti nazionali; una parte legata ad obiettivi di produttività collegati al nuovo sistema Wcm (World class manu-facturing) e una terza porzione strettamente correlata al raggiungimento degli obiettivi economici del piano quadriennale. Il salario sarà così maggiormente collegato alla produttività, premiando i lavoratori perché lavorano meglio, e ai risultati economici dell’azienda facendoli partecipare agli utili prodotti. La Fiom, che non ha firmato il contratto e gli accordi, dirà che è poca cosa... Non so come potrà farlo: queste cifre non si sono viste nemmeno nei migliori contratti firmati alla Fiat ai tempi d’oro. La Fiom negli anni scorsi è scappata davanti alla sfida della trasformazione, ha preferito stare in piazza e rifugiarsi poi negli studi televisivi. Chi come la Fim, e gli altri sindacati firmatari, si è invece impegnata, oggi raccoglie i frutti non solo nella rappresentanza – siamo il primo sindacato in Fca – ma soprattutto per i lavoratori che sono meglio tutelati e, perché no, meglio pagati. La Fiom farebbe bene a rifletterci. Ma a noi non basta neppure questo risultato. Che cosa intende, cosa chiedete d’altro? A Marchionne diciamo: bene tutto il coinvolgimento dei lavoratori che è stato prospettato, ma ora avviamo una vera e propria partecipazione. Fatta non solo di bonus economici ma di un più stretto rapporto, di maggiore circolazione delle informazioni, di valorizzazione delle competenze, di decisioni e impegni più condivisi, tra lavoratori, rappresentanze sindacali e azienda. Diamo un motore alla partecipazione. 
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