OpenAi cambia per poter avere più soldi

La società controlla ChatGPT diventa una Public Benefit Corporation: così può raccogliere capitali e premiare i soci, restando focalizzati su sviluppo tech. Microsoft spinge
October 28, 2025
OpenAi cambia per poter avere più soldi
Sam Altman, ceo di OpenAi, al World Economic Forum di Davos nel 2024/ IMAGOECONOMICA
OpenAI e Microsoft hanno completato la trasformazione della società che controlla ChatGPT in una impresa più adatta a raccogliere le centinaia di miliardi di dollari necessari allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e di ricompensare gli azionisti con generosi dividendi, se e quando il business dell’IA diventerà redditizio. L’operazione, preparata da diversi mesi, è stata finalizzata in questi giorni e chiude un lungo periodo di tensione tra la originaria vocazione non profit di OpenAI e il suo enorme potenziale economico.
OpenAI è strutturata in modo complesso. È una fondazione, chiamata OpenAI Nonprofit, che è stata costituita nel 2015 con finalità di ricerca: la sua missione è garantire che l’intelligenza artificiale avanzata sia sviluppata a beneficio dell’umanità. La struttura di una fondazione però non permetteva lo sviluppo di OpenAi come impresa. Con l’obiettivo prioritario di favorire l’ingresso di capitali da investitori esterni, nel 2019 dalla fondazione è nata una realtà a scopo di lucro, chiamata OpenAi LP, dove LP sta per Limited Partnership: una forma aziendale che prevede la possibilità di distribuire dividendi e remunerare gli azionisti, ma con un “tetto massimo” fissato a 100 volte il capitale investito. Chi entrava in OpenAi Lp con un milione di dollari poteva a massimo guadagnarne un miliardo. Questa soluzione permetteva di evitare un’eccessiva pressione finanziaria. Evidentemente, però, non bastava a fare entrare in OpenAi gli enormi investimenti necessari a svilupparla.
Per questo è arrivato il nuovo passaggio, con la trasformazione di OpenAI Lp in una Pbc, cioè una “public benefit corporation”, qualcosa di molto simile alle società benefit previste dall’ordinamento italiano: aziende che devono, per statuto, perseguire anche obiettivi per il bene collettivo. Con questa trasformazione, OpenAi Pbc può ricompensare i suoi azionisti senza limiti ma allo stesso tempo conserva l’obbligo legale di avere obiettivi di impatto sociale positivi.
Il logo della app di ChatGPT
Reuters
Sarà da vedere se davvero in futuro la società conserverà la sua originaria vocazione alla ricerca per il bene collettivo, che raramente traspare dalle parole del suo ceo, Sam Altman. Quello che è certo è che la trasformazione di OpenAi da Lc a Pbc ha sbloccato una nuova operazione di ricapitalizzazione, dalla quale Microsoft esce con una quota della “divisione profit” di OpenAi ridotta dal 32,5% al 27% per un valore indicato in 135 miliardi di dollari. Una valutazione che attribuisce all’intera OpenAi Pbc una capitalizzazione di 500 miliardi di dollari. Nell’ambito dell’accordo, OpenAi si è accordata per acquistare servizi aggiuntivi di Azure, la piattaforma di cloud computing di Microsoft, per 250 miliardi di dollari. La trasformazione “sblocca” anche l’investimento di 22,5 miliardi di dollari in OpenAI  da parte del gruppo giapponese SoftBank, che aveva vincolato la sottoscrizione di azioni alla nuova forma societaria. Ora Microsoft dovrebbe essere il secondo socio di OpenAi Lp, con un 27% di azioni, preceduta da OpenAi Foundation con una quota attorno al 30%, quindi da SoftBank, con una quota tra il 15% e il 20%. Dalla sua nascita OpenAi ha raccolto circa 50 miliardi di dollari di investimenti. Non c’è un dato cumulato delle perdite messe insieme in questi anni di molta ricerca e pochi profitti, ma il 2024 si è chiuso con un rosso di circa 5 miliardi su 3,7 miliardi di ricavi.
L’annuncio dell’intesa ha comunque spinto le azioni dei grandi gruppi tecnologici quotati sull’indice Nasdaq. La capitalizzazione di Microsoft è tornata sopra i 4mila miliardi di dollari, raggiunta in poche ora anche da Apple (l’unica altra società che ha raggiunto i 4mila miliardi): la società degli iPhone da un lato ha cavalcato l’onda, dall’altro sfrutta la robusta domanda per i suoi nuovi modelli.
Il grande obiettivo, per OpenAI, resta la “conquista” dell’intelligenza artificiale generale (Agi): un tipo di intelligenza artificiale capace di comprendere, apprendere e svolgere qualsiasi compito cognitivo umano, con un livello di flessibilità e adattabilità simile a quello della mente umana. Un obiettivo affascinante e inquietante allo stesso tempo.

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