Novo Nordisk sospende la produzione del farmaco anti-obesità in Italia
di Cinzia Arena
La concorrenza di altre aziende farmaceutiche e i dazi introdotti dagli Usa hanno messo in difficoltà il colosso danese che ha annunciato un calo dell'8% delle vendite

La multinazionale danese Novo Nordisk mette in pausa la produzione del farmaco anti obesità Wegovy nello stabilimento di Anagni: lo stop annunciato ieri nella sede di Unindustria a Frosinone scatterà già da domenica ed ha messo in allarme i sindacati e le istituzioni locali. La multinazionale è specializzata nella cura del diabete e delle terapie ormonali, produce e commercializza il 49% dell'insulina in tutto il mondo.
Alla produzione del farmaco è associato un piano di investimenti da 2,5 miliardi classificato come di interesse strategico nazionale per questo motivo il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha convocato l’azienda, nella sua veste di commissario straordinario del Governo per facilitare gli interventi di Novo Nordisk sul territorio del Lazio, per comprendere quali ripercussioni ci possano essere nel medio periodo.
La contrazione delle vendite a livello mondiale tra concorrenza e dazi
La scelta fa seguito all'annuncio delle settimane scorse di una contrazione del mercato per Novo Nordisk, legato all’aumento della concorrenza da parte di altre aziende farmaceutiche, con un calo dell'8% nelle vendite globali e una perdita di oltre 60 miliardi di euro di capitalizzazione in borsa.
Quello di Anagni è sulla carta uno stop "temporaneo" legato all'andamento del farmaco sul mercato: Wegovy sta risentendo molto della concorrenza più aggressiva da parte dell'americana Eli Lilly che ha sviluppato un farmaco anti obesità in pastiglie anziché in siringhe come quello danese e con tempi di efficacia più rapidi. Il farmaco di Eli Lilly ha superato Wegovy in termini di prescrizioni settimanali negli Stati Uniti.
Decisive sono state anche le nuove condizioni che si sono create negli Usa a causa dell'introduzione dei dazi sui farmaci prodotti in Europa decisi dal governo Trump, la diffusione incontrollata di copie non autorizzate del principio attivo “semaglutide” (ad esempio realizzati direttamente dalle farmacie) le difficoltà legali e brevettuali, con la scadenza anticipata del brevetto di Ozempic (farmaco anti-diabetico che contiene quantità minori dello stesso principio attivo) in Canada.
Novemila posti di lavoro in fumo, ma non in Italia
Novo Nordisk ha confermato che il "riallineamento strategico" determinerà una riduzione di oltre 9.000 posti di lavoro nel mondo: era stato annunciato il 10 settembre ma per lo stabilimento di Anagni "sebbene non sia possibile escludere singoli impatti su alcune funzioni di supporto, non ci saranno ricadute significative e non vi sarà necessità di attivare una procedura collettiva". A rischio ci sarebbero soltanto i contratti a termine in scadenza a fine 2025. Prima di venire acquisito da Novo Nordisk lo stabilimento era uno dei principali centri di produzione del vaccino anti-Covid.
Un’assicurazione che non convince i sindacati Filctem Cgil e Femca Cisl secondo i quali "l'investimento iniziale di oltre 2,5 miliardi di euro e le promesse di crescita occupazionale rischiano di essere compromessi se non verranno garantite nuove linee produttive e un piano di espansione industriale credibile”. Lo stabilimento di Anagni, recentemente acquisito da Catalent era considerato strategico per la produzione dei farmaci anti-obesità.
Previsioni di crescita al ribasso, pesa il rallentamento del mercato americano
Appena due anni fa Novo Nordisk rappresentava un quinto della crescita occupazionale della Danimarca e veniva considerata il motore della nuova “economia della salute” europea. Oggi, il rallentamento del gruppo suona come un segnale d’allarme per l’intero comparto, che negli ultimi anni ha costruito la propria crescita sull’espansione dei farmaci anti-obesità e sul boom del mercato americano.
ll management di Novo Nordisk ha dovuto rivedere al ribasso le stime di crescita per il 2025 perché Wegovy non sta crescendo al ritmo sperato in certi mercati chiave, in particolare negli Usa, il settore dei farmaco anti-obesità è volatile perché i sistemi sanitari possono limitare l’accesso o il rimborso, e la domanda “di massa” può saturarsi. Ma soprattutto man mano che scadono i brevetti, versioni generiche di semaglutide possono diffondersi ed erodere le vendite di quelli di marca.
Intanto Novo Nordisk si avvia ad acquistare l'americana Akero Therapeutics per 5,2 miliardi di dollari nel tentativo di diversificare (la Akero produce farmaci per la cirrosi epatica) la tipologia di medicinali prodotti.
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