Pregi e difetti dell’elettrica in città. Ma i giovani che ne pensano?

Abbiamo fatto provare a una 23enne tre modelli di successo sul mercato (Hyundai Inster, Dacia Spring e Leapmotor T03). Ecco la sua "pagella" e un bilancio sulla mobilità 100% a batteria
November 29, 2025
Pregi e difetti dell’elettrica in città. Ma i giovani che ne pensano?
Favorevoli, contrari, oppure incerti. Quando si parla di automobile elettrica da città, i pareri si dividono. Chi già la possiede, generalmente è più che soddisfatto. Chi non ha un box di proprietà dove ricaricarla invece, spesso la desidera ma non può sceglierla. E chi non ne conosce fino in fondo le potenzialità e i vantaggi, quasi sempre non si fida.
L’età del potenziale cliente è un’altra discriminate. Statistiche precise testimoniano che la diffidenza verso la mobilità 100% a batteria cresce con il crescere degli anni. I giovani invece sono naturalmente più aperti, curiosi e disposti. Per verificare se è veramente così, abbiamo fatto guidare a una ragazza di 23 anni per un mese a Milano tre diversi modelli di vettura elettrica, tra i più gettonati sul mercato, la Dacia Spring, la Leapmotor T03 e la Hyundai Inster. A unirle è l’idea di un’elettrica pensata specificatamente per la città; a dividerle sono filosofia di progetto, dotazioni di sicurezza, qualità percepita e soprattutto autonomia. Ludovica, questo è il suo nome, le ha usate una dopo l'altra sostanzialmente per recarsi in ufficio e uscire alla sera con gli amici: non più di 30-40 km al giorno di percorrenza complessiva, che poi è l’utilizzo medio per una city-car.
La Hyindai Inster
La Hyindai Inster
Il suo primo test è stato effettuato a bordo della Inster, l’ultima novità della coreana Hyundai. Lunga 3,83 metri, senza considerare incentivi e promozioni il suo listino parte da 24.900 euro. “Non pochi per chi come me, e per gran parte di chi ha la mia età, deve considerare anche questo elemento al momento della scelta – spiega Ludovica -. La Inster non è certo la più economica, ma mi è sembrata ottima per comfort, sicurezza e qualità degli interni. Esteticamente è senz’altro la più originale delle tre. E la tecnologia che offre è moderna senza essere complicata. Quanto alla ricarica, a casa mi sono servite circa 7 ore per fare il “pieno” con la batteria quasi a zero, mentre utilizzando una colonnina ad alta potenza bastano 30 minuti per passare dal 10 all’80%. Il vantaggio principale della Inster è comunque la sua autonomia. Hyundai assicura che possa percorrere fino a 500 km in città e 370 km fuori. Non ne ho fatti così tanti per poterlo verificare, ma mi sembrano dati verosimili”
La Dacia Spring
La Dacia Spring
La seconda prova di Ludovica è stta a bordo della Spring, l’elettrica del marchio Dacia che fa parte della grande famiglia del Gruppo Renault. Lunga 3,73 metri è il manifesto dell’essenziale. Poca scena, tanta sostanza e prezzo molto interessante visto che il listino parte da 17.900 euro. “La sua semplicità può sembrare un limite – spiega Ludovica – ma per me è invece un valore aggiunto. In città non hai bisogno di comodità particolari e prestazioni super, ma di un mezzo agile, che fondamentalmente ti sposti da un punto all’altro. La Spring è molto spartana, certo, ma ha quello che serve: seduta alta, strumentazione semplice, sterzo leggero e bagagliaio abbastanza capiente”. L’autonomia dichiarata in questo caso è di 225 km (che in urbano può salire sensibilmente), coerente con la sua batteria compatta e i pesi contenuti della vettura. Tempi di ricarica? “Circa 45 minuti per passare dal 20 all’80% sulle colonnine più potenti – spiega Ludovica – mentre con la presa del box di casa mi sono servite circa 10 ore”.
La Leapmotor T03
La Leapmotor T03
Infine la Leapmotor T03, modello del marchio cinese affiliato a Stellantis. Lunga 3,62 metri, al lordo di incentivi e promozioni costa 18.900 euro. “E’ stata una vera sorpresa positiva – racconta Ludovica -. Non avevo mai guidato un’auto cinese e avevo anche un po’ di preconcetti a riguardo. Invece mi sono ricreduta. La T03 è piccola ma tecnologica, facilissima da guidare, esteticamente gradevole, molto agile nel traffico e con un grande spunto nelle ripartenze da fermo. Mi è piaciuto il tetto panoramico, e ho trovato molto utili i sensori di parcheggio e la retrocamera. Soprattutto mi è sembrata una vettura sicura”. Tempi di ricarica e autonomia? “Con la presa di casa circa 7 ore per un pieno completo, e circa 35 minuti per passare dal 30 all’80% in fast charge. Il computer di bordo mi ha segnalato quasi 380 km di autonomia in città, ma come sempre dipende da come guidi…”.
Riassumento, la pagella di Ludovica dice questo: Dacia Spring prima per consumi e costi, Hyundai Inster per il design e l’autonomia di percorrenza, Leapmotor T03 per brio e offerta di contenuti. E per quanto riguarda l’esperienza elettrica nel complesso? “Molto positiva. E’ bello guidare queste vetture, scattanti, totalmente silenziose e virtuose dal punto di vista delle emissioni. Ti insegnano a guidare in maniera diversa e più responsabile, moderando la velocità e gli scatti per risparmiare energia, e lasciando l'acceleratore ben prima dei semafori per evitare frenate brusche e recuperare corrente. Il limite è sempre quello della loro fruibilità sulle percorrenze medio-lunghe, ma in città sono perfette. E a Milano il vantaggio di non dover pagare Area C e parcheggi è importante. Trovo assurdo invece che alle colonnine pubbliche non si possa accedere utilizzando la carta di credito, ma solo con le tessere rilasciate dai vari operatori: un sistema antiquato, scomodo e disincentivante. Ho letto che tutte le colonnine di nuova generazione non avranno più questo limite, ma ci si poteva pensare prima”.

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