Inclusione e gioco di squadra: con BMW in Tour vincono tutti

La terza edizione del progetto di sport e solidarietà ideato dai Concessionari italiani del marchio tedesco insieme a Fondazione EcoEridania Insuperabili e il supporto di A.C. Milan
November 12, 2025
Inclusione e gioco di squadra: con BMW in Tour vincono tutti
Daniele Massaro e Davide Leonardi durante la presentazione di BMW In Tour
Quindici tappe per un torneo con tante partite disputate da squadre miste composte da atleti disabili e dipendenti delle Concessionarie. È stato presentato a Casa Milan il nuovo capitolo di BMW In Tour, terza edizione del progetto di sport e inclusione sociale ideato dall’Associazione Concessionari Italiani BMW (A.C.I.B.) insieme alla Fondazione EcoEridania Insuperabili, con il supporto di BMW Italia e di AC Milan. L’iniziativa, nata da un’idea di un concessionario BMW di Caserta, si è trasformata grazie all’impegno di A.C.I.B. in un progetto nazionale che unisce sport, impresa e solidarietà, toccando le principali città italiane. L’idea è quella di favorire l’inclusione e la partecipazione di persone con disabilità attraverso il calcio, valorizzando i valori di squadra, il rispetto e la crescita condivisa.
Nel corso della passata stagione, BMW In Tour ha fatto tappa in 13 città italiane, coinvolgendo oltre 380 partecipanti, con una crescita del 26% rispetto alla prima edizione. “Avevamo promesso di estendere il progetto a tutta la rete dei concessionari — ha spiegato Roberto Olivi, Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Italia — e oggi possiamo dire di aver mantenuto quella promessa. Questo progetto risponde perfettamente alla nostra volontà di  restituire valore alla società, un dovere che sentiamo in maniera fortissima come azienda”. Olivi ha ricordato che l’iniziativa coinvolge tutte le società del gruppo BMW, da BMW Bank ad Alphabet, con il contributo di partner come BMW Driving Experience, Genart, Italia Bilanci, Visual Software e CarGarantie.
Il gioco di squadra come filo conduttore. Il torneo inizierà il prossimo febbraio in vista della finale di giugno. Uno dei principali filoni di questa stagione è il gioco di squadra, filo conduttore di tutte le tappe, che vuole sottolineare come la collaborazione e la partecipazione siano valori fondamentali sia per gli atleti della Fondazione Insuperabili, sia per i concessionari BMW italiani. Rispetto alla scorsa stagione, si prevede un aumento del numero di atleti e partecipanti alle attività sportive, con focus speciale sulle competizioni inclusive e paralimpiche. Inoltre, quest’anno per la prima volta, due atleti sordi prenderanno parte agli eventi paralimpici legati al progetto.
La voce di Milan e degli Insuperabili. A fare gli onori di casa è stato Daniele Massaro, brand ambassador del Milan e in collaborazione con la fondazione Insuperabili: “La partnership con BMW va oltre il lato commerciale. È un’iniziativa che parla di solidarietà, di valori veri. Lo sport è competizione, ma anche crescita e inclusione”, ha sottolineato l'ex campione rossonero. Massaro ha ricordato anche i momenti più emozionanti delle edizioni passate, dalla prima finale a Bismarck a quella dello scorso anno a Milanello, dove la squadra ‘Insuperabili’ si è imposta con una prova di determinazione e spirito sportivo. “Lo sport è fatto di vittorie, sconfitte e voglia di migliorarsi — ha aggiunto — ma qui c’è molto di più: c’è il desiderio di stare insieme, di condividere, di dare un senso autentico alla parola squadra. È questo che rende BMW In Tour un’iniziativa davvero speciale”.
Commovente l’intervento di Davide Leonardi, fondatore della Fondazione Insuperabili, che ha mostrato la Champions conquistata dai ragazzi della squadra paralimpica: “Questa Coppa per noi vale quanto una Champions League. In campo i nostri atleti vivono momenti che vanno oltre l’inclusione: sono esperienze di crescita. Da quando collaboriamo con BMW e Milan, veniamo percepiti in modo diverso. È un acceleratore di consapevolezza e cambiamento culturale.” Durante la stagione, Leonardi ha assistito in prima persona alle sfide e alle vittorie degli atleti, testimoniando come momenti condivisi in campo possano influenzare positivamente la percezione di sé e la motivazione dei ragazzi. “Alcuni atleti mi hanno raccontato che parole scambiate durante le tappe del tour li hanno aiutati a migliorare nel corso dell’anno. È una crescita che va ben oltre la performance sportiva.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA