Auto, il noleggio a lungo termine piace agli italiani (e sta diventando un mestiere)
Quasi un veicolo su tre oggi viene immatricolato grazie a questa formula di utilizzo. Ecco vantaggi, criticità e un progetto per formare nuovi professionisti del settore

Nel 2025, il noleggio a lungo termine (NLT) delle automobili in Italia continua a mostrare una forte crescita, con un aumento del 13,3% nei primi 9 mesi dell’anno (dati Unrae), per un totale di 830.068 contratti. La quota sul mercato delle nuove immatricolazioni ha raggiunto il 27% del totale nel terzo trimestre. La crescita è trainata principalmente dalle società, ma si nota anche un aumento del 19,1% per i privati, con una durata media dei contratti che si attesta sui 22 mesi.
Le ragioni di questa crescita sono essenzialmente tre: la prima è economica, poiché è sempre più limitato il numero di acquirenti che possono permettersi esborsi finanziari impegnativi come quelli da affrontare per acquistare un’automobile. Con il noleggio a lungo termine si paga infatti un canone mensile fisso (che quasi sempre comprende assicurazione, manutenzione ordinaria, bollo auto e, in alcuni casi, assistenza stradale) che evita spese impreviste e semplifica la gestione del mezzo, rendendo chiaro a priori quanto si spende ogni mese. A differenza del leasing inoltre, spesso non serve un anticipo elevato (a seconda dei contratti può anche essere pari a zero): un valore aggiunto che piace molto a privati, professionisti e aziende che preferiscono non immobilizzare capitale.
La seconda ragione è che alla fine del contratto (in genere biennale o triennale) si può restituire il veicolo ed eventualmente rinegoziare il successivo con un altro nuovo, oppure riscattarlo. Molti italiani trovano questo sistema interessante perché consente di guidare sempre auto nuove e più sicure senza doversi preoccupare della rivendita dell’usato. Inoltre, con l’arrivo delle auto elettriche e ibride, il NLT consente di testare nuove tecnologie senza impegnarsi in maniera definitiva. Il terzo motivo è di carattere culturale. Negli ultimi anni si è diffusa la tendenza per la quale “usare” sia più vantaggioso che “possedere”. Cresce cioè la percentuale di italiani che considerano l’automobile come un servizio, e non più come un bene da acquistare, e il NLT si inserisce perfettamente in questa logica di mobilità flessibile.
Do contro non sono poche le criticità del NLT: il prezzo del riscatto della vettura spesso può non essere conveniente, il contratto vincola sempre a non superare un preciso utilizzo chilometrico annuo (con forti penali per chi non lo rispetta) e la somma dei canoni mensili da versare comporta una spesa finale superiore a quella dell'acquisto tradizionale. E' una formula quindi adatta a chi vuole cambiare spesso auto e non la usa in maniera intensiva.
Tornando ai numeri del mercato, sempre secondo i dati Unrae, per quanto riguarda l’alimentazione, le vetture a benzina (incluse le mild hybrid) sono le più diffuse nel NLT (45% del mercato), ma le ibride Plug-in e le elettriche stanno crescendo rapidamente. La Fiat Panda infine è il modello preferito dal mercato del lungo termine, davanti a Volkswagen Tiguan, BMW X1, Renault Clio e Peugeot 3008. Le società che immatricolano più veicoli sono Leasys (23,2% del mercato NLT), Arval (20,4%), Ayvens (19,1%) e Volkswagen Leasing (15,7%).
Ma il noleggio a lungo termine sta diventando anche una nuova fonte di impiego che si specchia però con l’attuale carenza diffusa di figure commerciali specializzate, conseguenza anche dell’assenza generalizzata di formazione specifica. Interessante a questo proposito, la proposta di DGA NLT, la divisione di DGA Group Italia dedicata a questo settore. Nata A Torino nel 2009 da una visione di Enrico de Gregorio, CEO&Founder, oggi ha raggiunto notorietà su tutto il territorio italiano con oltre 100 collaboratori e 8 sedi tra Torino, Milano, Roma, Verona, Modena, Palermo e Cagliari. DGA NLT ha da qualche tempo avviato la DGA ACADEMY, un percorso strutturato di sei mesi pensato per giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro commerciale di questo settore. Il progetto nasce con l’obiettivo di trasformare la formazione in una concreta opportunità di lavoro, con un modello che unisce teoria, pratica e responsabilità crescenti. Il percorso comincia con una sessione di orientamento dedicata a chiarire obiettivi, metodi e opportunità del programma. Dopo questo incontro introduttivo, i candidati selezionati seguiranno un programma di studio con la supervisione dei responsabili di progetto: l’affiancamento di figure professionali del settore – quali senior manager, formatori dedicati e sales support – rappresenta la chiave del processo di formazione orientato a investire sulle persone attraverso una valorizzazione e un approccio positivo, e strutturato sulla selezione meritocratica e sull’eccellenza individuale. Seguendo una logica di investimento reciproco, che permette all’azienda di valutare il potenziale dei candidati e a questi ultimi di misurare sul campo l’ambiente di lavoro, l’obiettivo è quello di far crescere competenze e mentalità da professionisti in un contesto reale, mantenendo saldi i concetti di etica, merito e innovazione. Nell’ottica di ampliare e strutturare ulteriormente l’offerta formativa, sottolineando il legame con il territorio, DGA Group Italia ha recentemente avviato un percorso di collaborazione con la Regione Piemonte, che avrà inizio nei prossimi mesi.
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