Mettere radici nell'agricoltura
di Raul Caruso

Il settore agricolo a livello mondiale si ritrova in una situazione segnata da profonde criticità. Il cambiamento climatico e la crescente domanda mondiale stanno avendo da anni un impatto sostanziale sulle produzioni agricole e sul benessere di molte comunità rurali. Non a caso, il tema della sostenibilità negli ultimi anni è stato posto in primo luogo per i comparti agricoli. Assobenfit e Slowfood hanno organizzato il 16 aprile un convegno dal titolo 'Agricoltura e Sostenibilità, il ruolo delle società benefit in Italia e delle Sociedades BIC in America Latina'. L’iniziativa presentava l’esperienza e le opportunità delle Società Benefit in Italia nel comparto agricolo ed evidenziava anche le opportunità dell’introduzione delle Sociedades Comerciales de Beneficio e Interés Colectivo (Bic) nella filiera agroalimentare latino-americana, in particolare per le imprese che hanno già scelto un modello di business integralmente sostenibile. Il modello giuridico delle Bic, infatti, recentemente introdotte in Colombia, Ecuador e Perù, segue l’esempio delle Società Benefit italiane: imprese ibride che associano al fine dell’utile il perseguimento di uno o più obiettivi di beneficio comune. Al convegno, aperto da Antonio Cherchi rappresentante legale di Slowfood Italia e da Mauro Del Barba presidente di Assobenefit, hanno partecipato Pedro Tarak uno dei fondatori del Sistema B a livello globale, Paolo Silveri dell’Ifad agenzia specializzata dell’Onu per lo sviluppo rurale, Liliana Vargas Vazquez di Slowfod Colombia, Jacopo Orlando sustanaibility manager di Aboca spa e Cesar Marin produttore di caffè biodinamico in Perù. Pedro Tarak ha evidenziato come il dibattito su questi temi sia vivo e prevede che le Bic si diffonderanno presto anche negli altri Paesi dell’area sudamericana e hai poi citato alcune esperienze imprenditoriali di successo che stanno contribuendo al benessere delle comunità in cui esse operano. Paolo Silveri ha sottolineato che l’introduzione di modelli giuridici come le società benefit e le Bic possono costituire la chiave per un’alleanza necessaria tra pubblico e privato per lo sviluppo alla luce della crisi economica. L’impegno alla trasparenza di tali imprese può costituire la chiave di volta in questo senso. Liliana Vargas Vazquez pur ricordando che le Bic in Colombia sono ancora poco diffuse, ha anche sottolineato come esse possano auspicabilmente rappresentare in futuro un’opportunità per affrontare quelle disuguaglianze e quelle ingiustizie sociali che da sempre in Colombia sono state associate al conflitto che ha lacerato il paese per anni. Jacopo Orlando e Cesar Marin hanno entrambi sottolineato come l’identità dell’azienda e la motivazione delle persone che vi lavorano sono in realtà le chiavi di successo per società che hanno operato scelte produttive rispettose dell’ambiente e della biodiversità. Più in generale, i diversi interventi dei partecipanti si sono trovati concordi su un punto fondamentale, vale a dire il fatto che il rinnovamento del modello di sviluppo nel senso di una sostenibilità integrale non è comunque più rinviabile in particolare alla luce della pandemia in corso che sta aggravando un gran numero di problematiche a livello globale. Le iniziative della società civile continueranno ad essere decisive per mantenere alta l’attenzione in questo senso ed evitare derive di comodo. È stato, infatti, evidenziato anche il rischio che in questa fase molte azioni in corso da parte di molte imprese possano essere in fondo operazioni di facciata che potrebbero dar vita a fenomeni diffusi di green washing. La diffusione delle società benefit e di omologhe come le Bic può contenere questo rischio dato che queste modificano la natura stessa del fare impresa e lo comunicano in maniera trasparente al mercato e alle comunità.
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