Il Papa ha riposato bene. Fonti vaticane: «Non è sedato»
di Mimmo Muolo
Stamattina Francesco ha ripreso la fisioterapia respiratoria e l'ossigeno ad alti flussi senza mascherina. Diffuso il testo della catechesi. Nella messa delle Ceneri la preghiera di De Donatis

«Il Papa ha riposato bene nella notte. Si è svegliato poco dopo le 8,00». Lo ha comunicato la Sala Stampa vaticana. Dunque un'altra notte tranquilla per il Pontefice al Gemelli dopo le condizioni stabili di ieri, come affermava il bollettino medico distribuito intorno alle 19,00 del 4 marzo, di cui più sotto riportiamo il testo integrale. Nel corso della mattinata sono arrivati anche alcuni aggiornamenti. Francesco sta proseguendo «la fisioterapia respiratoria» e, come riferiscono fonti vaticane, stamani ha ripreso «la ventilazione di ossigeno ad alti flussi». Quindi non ventilazione con la maschera. La ventilazione meccanica non invasiva durante tutta la notte lo aiuta a dormire meglio, dicono le stesse fonti vaticane che confermano che il Papa »non è sedato». La polmonite al momento sta seguendo la sua «normale evoluzione» e la situazione al momento resta quella descritta nei bollettini medici: «Stabile in un quadro complesso» per il quale la prognosi resta riservata. Anche per oggi non sono previste visite.
Il rito delle Ceneri
Nel mercoledì delle Ceneri è stato il cardinale Angelo De Donatis, penitenziere maggiore, a presiedere nel pomeriggio i riti dell'inizio della Quaresima su delega del Papa. Il porporato ha anche letto l'omelia preparata da Francesco e prima di pronunciarla ha detto: "Ci sentiamo profondamente uniti a lui in questo momento e lo ringraziamo per l'offerta della sua preghiera e delle sue sofferenze per il bene della Chiesa intera e di tutto il mondo". La messa si è svolta come di consueto nella Basilica di Santa Sabina all'Aventino. Anche alla preghiera dei fedeli si è invocato: "Sostieni Papa Francesco nel suo ministero apostolico".
Nell'omelia Francesco ricorda che le Ceneri "ci aiutano a fare memoria della fragilità e della pochezza della nostra vita: siamo polvere, dalla polvere siamo stati creati e in polvere ritorneremo". "Le sacre ceneri, questa sera, verranno sparse sul nostro capo - prosegue l'omelia letta da De Donatis -. Esse ravvivano in noi la memoria di ciò che siamo, ma anche la speranza di ciò che saremo. Ci ricordano che siamo polvere, ma ci incamminano verso la speranza a cui siamo chiamati, perché Gesù è disceso nella polvere della terra e, con la sua Risurrezione, ci trascina con sé nel cuore del Padre. Così si snoda il cammino della Quaresima verso la Pasqua, tra la memoria della nostra fragilità e la speranza che, alla fine della strada, ad attenderci ci sarà il Risorto".
Non manca nell'omelia un pensiero all'attualità. "Ci accorgiamo di essere fragili quando ci scopriamo esposti, nella vita sociale e politica del nostro tempo, alle 'polveri sottili' che inquinano il mondo: la contrapposizione ideologica, la logica della prevaricazione, il ritorno di vecchie ideologie identitarie che teorizzano l'esclusione degli altri, lo sfruttamento delle risorse della terra, la violenza in tutte le sue forme e la guerra tra i popoli". "Sono tutte 'polveri tossiche' che offuscano l'aria del nostro pianeta, impediscono la convivenza pacifica, mentre ogni giorno crescono dentro di noi l'incertezza e la paura del futuro".
La catechesi del mercoledì
A mezzogiorno è arrivato anche il testo della catechesi del mercoledì, che ovviamente il Pontefice non ha potuto tenere in pubblico. È l'ultima catechesi del ciclo sull'infanzia di Gesù e riguarda l'episodio del Vangelo di Luca in cui Maria e Giuseppe smarriscono lo stesso Gesù dodicenne mentre ritornano a Nazareth, salvo poi ritrovarlo nel tempio a discutere con i dottori della legge. «Maria e Giuseppe hanno provato il dolore dei genitori che smarriscono un figlio», scrive il Pontefice, che ricorda anche come la Vergine, in tutta la sua vita sia stata «pellegrina di speranza, nel senso forte che diventa la “figlia del suo Figlio”, la prima sua discepola». Perciò, conclude Francesco, «come Maria e Giuseppe, pieni di speranza, mettiamoci anche noi sulle tracce del Signore, che non si lascia contenere dai nostri schemi e si lascia trovare non tanto in un luogo, ma nella risposta d’amore alla tenera paternità divina, risposta d’amore che è la vita filiale».
Il bollettino del 4 marzo
Questo il testo integrale del bollettino di ieri sera: «Nella giornata odierna le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili. Non ha presentato episodi di insufficienza respiratoria, né broncospasmo. È rimasto apiretico, sempre vigile, collaborante alle terapie e orientato. Questa mattina è passato alla ossigenoterapia ad alti flussi ed ha eseguito la fisioterapia respiratoria. Questa notte, come programmato, verrà ripresa la ventilazione meccanica non invasiva fino a domani mattina. La prognosi rimane riservata. Durante la giornata ha alternato preghiera e riposo e questa mattina ha ricevuto l’Eucarestia».
La stabilità significa che il quadro clinico è rimasto invariato nei suoi parametri fondamentali, già illustrati nei giorni scorsi e l'evoluzione è normale.
Infine una precisazione che riguarda il video del Papa con l'intenzione di preghiera sulla famiglia, diffuso ieri 4 marzo. Il video era stato registrato giorni prima del ricovero del Papa al Gemelli, è stato modificato, a quanto si apprende da fonti vaticane, per rispetto al Papa ricoverato.
Sarà il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei santi, a presiedere questa sera alle 21 il rosario a Piazza San Pietro per la salute del Papa. Lo comunica la sala stampa vaticana.
Domenica 9 marzo, invece, alle ore 10.30, il cardinale Michael Czerny prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, presiederà la celebrazione eucaristica in piazza San Pietro, e leggerà l’omelia che il Santo Padre aveva pensato per il Giubileo del mondo del volontariato, al quale parteciperanno circa 25.000 pellegrini, provenienti da oltre 100 Paesi del mondo.
Anche l'Associazione dipendenti laici vaticani ha emesso oggi un comunicato, esprimendo l'auspicio che il Papa torni presto a casa. «Da quando il Papa è stato ricoverato al Gemelli, l'Associazione Dipendenti Laici Vaticani si è unita in preghiera ai cattolici di tutto il mondo per una pronta guarigione. Papa Francesco è una guida per tutta la Chiesa e il suo magistero nel campo del lavoro, della tutela dei soggetti più deboli è fonte di motivazione per tutti noi. Seguiamo dunque l'evolversi della situazione al Gemelli. Ci auguriamo che presto torni in Vaticano e lo aspettiamo per il Giubileo del mondo del lavoro a maggio», si legge nel testo.
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