mercoledì 30 dicembre 2009
Il vescovo e teologo del XII secolo, Pietro Lombardo, è la figura che ha guidato la riflessione del Papa nell'ultima udienza generale dell'anno. «Dio creò Eva da una costola di Adamo e non, ad esempio, dalla sua testa, perché fosse non una dominatrice e neppure una schiava dell'uomo ma una sua compagna», ha spiegato Ratzinger, citando il teologo medioevale.
COMMENTA E CONDIVIDI
Tutti, dai teologi ai fedeli, devono attenersi all'insieme degli insegnamenti del catechismo della Chiesa cattolica, perchè la fede "non può essere frammentata": è quanto ha affermato papa Benedetto XVI, nell'ultima udienza generale dell'anno. Ratzinger ha messo in guardia contro gli attuali 'spezzettamenti di ogni singola verità". La rivelazione cristiana "è un apparato completo", ha osservato citando anche alcuni  padri della Chiesa, e in particolare Pietro Lombardo, teologo del dodicesimo secolo e vescovo di Parigi.  Dio ha voluto che la donna fosse una "compagna" dell'uomo, non una sua "schiava" nè una sua "dominatrice". È quanto ha affermato papa Benedetto XVI, oggi durante l'udienza generale nell'Aula Nervi. "Dio creò Eva da una costola di Adamo e non, ad esempio, dalla sua testa, perché fosse non una dominatrice e neppure una schiava dell'uomo ma una sua compagna", ha spiegato Ratzinger, citando  il teologo medioevale Pietro Lombardo, che nel racconto biblico della nascita della donna vedeva "una prefigurazione del mistero di Cristo e della Chiesa".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: